Polizia a Torino

di Pancho Pardi - Liberacittadinanza.it - 02/02/2022
Ora il potere politico deve porre rimedio. E sul serio. La nuova manifestazione annunciata dagli studenti torinesi per il prossimo 4 febbraio deve essere lasciata scorrere in pace

Ho letto in ritardo le notizie da Torino sull’attacco della polizia alla manifestazione degli studenti mobilitati per la morte in cantiere di Lorenzo Parelli. E sempre in ritardo ho letto le dichiarazioni, razionali e niente affatto emotive, di una studentessa diciassettenne picchiata in quella manifestazione. Il comportamento della polizia di Torino e in particolare di chi dava gli ordini è inqualificabile: ferite, sangue, traumi cranici.

Gli studenti avrebbero dovuto accettare serenamente che un loro compagno morisse colpito da una putrella? Si dovevano rassegnare al fatto che l’alternanza studio-lavoro può comportare la morte? Il minimo che potevano fare era manifestare. Ne avevano il diritto e, in un certo senso, perfino il dovere: si sarebbero vergognati  se non l’avessero fatto. 

La giustificazione data dalla Questura è che si erano infiltrati nel corteo i centri sociali. Come se la presenza dei centri sociali giustificasse automaticamente l’uso del manganello sulla testa! Gli studenti smentiscono con vigore e rivendicano il carattere pacifico del loro corteo.  E annunciano esposti alla Procura.

Letta ha preso le distanze, Fratoianni ha presentato un’interrogazione. Ora il potere politico deve porre rimedio. E sul serio. La nuova manifestazione annunciata dagli studenti torinesi per il prossimo 4 febbraio deve essere lasciata scorrere in pace.

 

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