Mi colpisce oggi l’assai poco spazio dedicato dai giornali alla nomina di Elisabetta Belloni al vertice della struttura dei nostri Servizi (..segreti..) di Sicurezza nazionale.
Non il fatto ,in se stesso straordinario,del suo essere Donna ,signora di giovanile maturità,e la prima nella storia italiana, ma ancor più dalla straordinaria carriera fatta di ( cito dal quasi celato commento di Rep.it ) “ .. un bagaglio di competenze, memoria storica e politica, una rete di relazioni maturati in 36 anni di diplomazia al servizio dello Stato,una capacità di lettura geopolitica degli scenari di crisi di un mondo molto complicato e dagli equilibri volatili. A cominciare dai dossier Russo, Cinese, Turco. Non è una novità di poco conto. Soprattutto, non è un asset banale, se consideriamo l'Intelligence come strumento cruciale di ogni politica estera.. a maggior ragione nel momento in cui il Mediterraneo torna ad essere l'epicentro di imprevedibili nuovi rapporti di forza e il nostro Paese è chiamato a gestire.. “
Non il fatto principale,che sia una nomina tutta interna ad un sistema di governance di “servizio civile” finalmente sottratto alle dinamiche nefaste di partito che tanto hanno nuociuto alla Repubblica ( sarebbe appena il caso di citare l’incredibile colleganza documentata di Renzi con quel Mancini,agente tanto oscuro quanto “segreto” protagonista della letale gestione Pollari.. )che completa un quadro che per alcuni sarà magari considerato negativo ,ma che a mio giudizio sancisce finalmente la separazione netta degli Alti Servizi allo Stato dalla lottizzazione selvaggia delle clientele, delle lobby e delle “logge” di partito che tanto hanno contribuito a rovinare il nostro Paese e che configura ,in tal modo appieno lo “stile” Draghi completando la triade con Gabrielli e Figliuolo ( Giuro che non sono un draghiano dell’ultim’ora o “ plagiato” della prima se volete, ma solo un cittadino che osserva esercita con libertà mentale il suo senso critico..).
Augurissimi, dunque, Signora Ambasciatrice.
Un’altra Donna all’apice di Ruoli vitali e di importanza internazionale.
Certo ,da affezionatissimo cultore di 007,mi viene oltremodo difficile immaginarle vicino un James Bond italiano che sappia contrapporre un “fascino” speciale al suo ritratto giovanile di una esemplare Judi Dench.