Felice anch’io della splendida Olimpiade della squadra azzurra ,in special modo per il suo carattere di interdisciplinarietà, come tutti voi ho provato la gioia più grande nella straordinaria vittoria della squadra femminile di Pallavolo.E’ uno di quei casi emblematici nei quali l’esito propriamente sportivo passa in secondo piano rispetto al messaggio civile costituzionale ed esistenziale che esso porta con se. Conoscevamo bene le nostre atlete italiane dalla pelle scura e non solo per la loro bravura, ma anche per le autentiche lezioni di educazione civica che abbiamo ascoltato durante le loro interviste. Ma è questo il punto. Non curiamoci neanche per un secondo del travaso di bile dei Vannacci e dei Salvini e consideriamo però se è solo la vittoria,la medaglia d’oro,il primato che ci rende tutti italiani.
Per parte mia penso che al più bieco e stupido razzismo si sovrapporrà per qualche giorno la tronfia appropriazione narcisistica e poi si tornerà al solito comportamento nella maggior parte degli italiani, di tutte le latitudini e ,spiace dirlo, ancor di più nel nostro sud in quelle famiglie ,quasi tutte, moltissime anche in quel “nord” veneto che ne occulta la storia,che in passato hanno sperimentato la condizione di “ negri” “ puzzolenti” scansafatiche e mafiosi .La “vittoria” è solo un temporaneo esorcismo psicologico, l’inconscio desiderio di cancellare una storia personale di umiliazioni ed esclusioni identificandosi con chi vince, con chi è il “primo”.
Questa “italianità” a tempo contato, non converte ,non ci rende consapevoli di appartenere ad un’unica famiglia umana. Basterebbe, ancorché molto banalmente , considerare gli insulti e i cori vergognosi in ogni campo sportivo, che per le donne in particolare si connotano di una trivialità inconcepibile in se stessa e in una nazione che tra di loro conta un numero esaltante di grandi persone in ogni campo scientifico,letterario,artistico e tanto ancora . E’ ciò che mette in moto un complesso di inferiorità misconosciuto che non si riesce a superare se non mascherandolo di oscena “virilità” “Faccetta nera” ,l’orgia dell’”impero” ,il rozzo ritornello da lupanare valligiano, prevalgono ancora sul sentimento profondo di una Italianità dal volto nobile, dal “multiforme ingegno “ e dalla mano creatrice unici nella Storia.