Gli animali finiti per la vanità, sono usciti dai segreti dell’industria pellicciaia e mostrati nudi (più o meno letteralmente) tra le persone impegnate a fare acquisti. Il tutto nel centro di Firenze durante la manifestazione nazionale anti pellicce voluta dalla LIDA con l’adesione di numerose Associazioni. Oltre duemila i manifestanti hanno sfilato ieri attirando l’attenzione di migliaia di passanti. C’era il maxi schermo preparato da Laverabestia.org, i cartelli di Animal Liberation, gli striscioni di Animalisti Italiani e dell’OIPA, i tanti cartelli (cruenti ma non solo) dove si è sbizzarrito il desiderio di mostrare il proprio sdegno per milioni di animali ancora uccisi per uno stupido vezzo.
Un capriccio di moda, ora anche subdolo visto che le frontiere dell’industria pellicciaia sono approdate nei cosiddetti inserti aggiunti a maniche, cappucci, ma anche scarpe, caschi per moto fino ad arrivare a mutandine e reggiseni. Un vero e proprio sfoggio di insensibilità ancora una volta funzionale al dio denaro e calpestando il diritto alla vita di ogni essere vivente. In tal maniera, ovvero con gli inserti, abbiamo superato le “remore animaliste”, fanno sapere da Annabella, l’industria pellicciaia di Pavia. Una remore evidentemente ingiustificata, secondo loro. Ieri, però, la “remora” è stata mostrata, urlata e bruciata, come il cappellino della signora.
Un augurio per tutti gli animali che giunge, dopo mesi di duro lavoro, grazie alla LIDA di Firenze e a tutte le Associazioni che hanno aderito. Dopo i diecimila di Roma contro la Vivisezione, i duemila di Montichiari ed addirittura i trecento di Correzzana contro la Harlan, ora di nuovo una grande manifestazione che forse, come mai, ha raccolto tante persone tutte assieme contro le pellicce.
Speriamo che questa sia la volta buona, anche perché, sul fronte pellicce, salvo provvedimenti che incidono su produzioni estere (pellicce di cane e gatto, nonché i prodotti di foca canadese) siamo ancora all’anno zero.