E' stata comunicata venerdì 13 luglio l'ordinanza del Giudice per le Indagini preliminari presso il Tribunale di Firenze, dove il Giudice ordina che il PM formuli l’imputazione in ordine al reato di cui all’articolo 544 del codice penale
il Pubblico Ministero, ossia la pubblica accusa, dovrà ora stare a quanto impostogli dal Giudice per le indagini preliminari che ha respinto la richiesta di archiviazione, ritenendo che il fascicolo fosse maturo per poter essere portato al dibattimento, essendo le indagini sufficienti. Il Pubblico Ministero, ora, dovrà emettere una citazione davanti al Tribunale chiamando il fiaccheraio a rispondere di maltrattamento di animali, non potendo il suo comportamento essere considerato di sola rilevanza amministrativa.”
Il Pubblico Ministero, infatti, aveva richiesto l'archiviazione del procedimento non ritenendo integrabile il reato in presenza di una fattispecie di carattere amministrativo, quella in virtù della quale era stata elevata una multa al fiaccheraio per aver fatto trainare al proprio cavallo, il 7 agosto 2015 con una temperatura di almeno 39 gradi, prevista dal Regolamento comunale per la tutela degli animali da ultimo modificato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 25 del 7.04.2014 che prevede, all'art. 43 comma 3, il divieto di “sottoporre l’animale ad attività di trasporto quando la temperatura ambiente sia superiore a 35° (gradi centigradi) all’ombra”.
Il “fiaccheraio” fu sanzionato amministrativamente da una guardia zoofila e un ‘attivista animalista /antispecista, venuta a conoscenza dei fatti, assistita dall'Avv. Thomas Bassino del Foro di Cuneo, avviò il procedimento penale che, con questa ordinanza, dovrà essere valutato dal Tribunale di Firenze per il reato di maltrattamento di animali.
L'utilizzo degli animali da traino con simili temperature, in base ad una relazione di una veterinaria specializzata in equidi, prodotta nel procedimento penale, può cagionare gravissime sofferenze per l'animale e la difesa del fiaccheraio, il quale ha sostenuto di aver sottoposto a visita l'animale, producendone certificato, non ha evidentemente portato ad escludere che, invece, il giorno precedente, l'animale soffrisse il caldo.
Erano i giorni in cui fu diffusa un'allerta della Protezione civile che metteva severamente in allarme la collettività e non potrà certo quindi sostenersi che della temperatura o delle sue pericolose conseguenze nessuno fosse a conoscenza.
Inoltre si erano svolte molte manifestazioni di attivisti animalisti /antispecisti contro le Botticelle nelle piazze di Firenze.
Ci chiediamo come sia possibile che tutt’oggi la maggioranza della magistratura italiano sia così sorda e cieca alle lotte antispeciste e che tutt’oggi sia così condizionata nel emettere giudizi , da una cultura antropocentrica.
Come è possibile che la magistratura italiana non tenga conto di una importante norma europea di 11 anni fa , l’Articolo 13 del Trattato di Lisbona ,in vigore in Europa dal 2007 e in italia dal 2008 che definisce gli animali,tutti, ESSERI SENZIENTI, ed che obbliga gli Stati Membri ad attivarsi nei vari campi , affinché si rispetti il loro benessere, la loro vita in base alle loro esigenze etologiche come ogni altro essere vivente?
Come mai la magistratura ad oggi non tiene eticamente conto di questa norma , che è di rango paracostituzionale, e che mette in luce al carattere antropocentrico del Diritto Animale e della Magistratura in generale?
Nel nostro caso abbiamo una riprova di quanto sopra detto,perché un Pubblico Ministero chiede l’archiviazione della denuncia senza neppure essersi informato del REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA DEGLI ANIMALI , mettendo in atto una discriminazione specista, considerando quindi l’animale un mezzo di trasporto e non un essere senziente , un oggetto di uso della specie umana e non un soggetto di diritto al suo benessere come qualsiasi altro essere vivente.
Questa “cecità” etica, non è più tollerabile, oggi ,dopo più di 40 anno di letteratura animalista /antispecista, dopo più di trenta anni di lotte del movimento animalista /antispecista in tutta Europa , che ha riempito le piazze Italiane contro l’assoggettamento e la schiavitù in cui gli animali sono sottoposti dalla specie umana negli allevamenti intensivi , barbaramente uccisi nei macelli, usati come cavie per la ricerca farmaceutica ,la vivisezione, sparati a milioni per sport come la caccia, usati come oggetti nei circhi ,nei pali ,nelle sagre., usati come mezzi di trasporto , per il piacere dei turisti ed il profitto dei fiaccherai.
E’ ora che la magistratura , nella sua totalità, si faccia carico di questa violenta e sanguinosa discriminazione di specie, lo specismo .
E’ ora che la magistratura assuma nei suoi giudizi un.etica antispecista, nella misura un cui si parla di maltrattamenti, di violenze, di uccisioni, di morte di esseri senzienti, gli animali, che non hanno voce per liberarsi dallo sfruttamento sempre più dilagante e sempre più violento in cui miliardi di animali sono sottoposti dalla specie umano per profitto .
Gli animali non sono oggetti, non sono merce, non sono cavie, non sono mezzi di trasporto : ogni anno 150 miliardi di animali vengono uccisi nel mondo per sfamare il pianeta, milioni vengono uccisi da criminali cacciatori autorizzati dai politici per esigenze elettoralistiche favorite della lobbies venatorie. milioni vengono torturati ed uccisi nei laboratori della ricerca, centinaia sottoposti a maltrattamenti come nel nostro caso.
Facciamo dunque un appello alla Magistratura affinchè si renda conto della sua arretratezza etico/ culturale , che spesso si traduce in una discriminazione specista.
STEFANIA SARSINI
Blog " I DIRITTI DEGLI ANIMALI", liberacittadinaza.it
Membro del Glea, Gruppo di Lavoro per l'Etica Antispecista
Membro del Comitato Etico Associazione Vegani Italiani