La visione dell’evoluzione della vita come competizione cruenta e cronica fra individui a cui assistiamo da millenni , consolidata da un pensiero scientifico, che trovava nel darwinismo il suo principale teorico, è da decenni messa in crisi dalla fisica quantistica, dalla biofisica , dalla epigenetica, dalle scienze cognitive.,per citare solo alcuni quadri concettuali ,da definirla da alciuni scienziati , come il Prof Massimo Piattelli Palmerini, biofisico e scienziato cognitivo, con grande probabilità ,sbagliata, (”Gli errori di Darwin””) .
Che i viventi si evolvono è cosa certa , ma cambiano i concetti che stanno alla base della nostra evoluzione .
La competizione , la causa dunque di tutte le discriminazioni cruente che nella storia , tutte le creature viventi hanno subito ,in termini di torture, violenze e uccisioni, siano essi uomini, o donne, neri o bianchi, animali umani o non umani , cristiani o mussulmani ,trovava una giustificazione nel pensierto scientifico darwiniano che si basava sulla sopravvivenza del più idoneo, del più forte..
Ma, è importante sapere che per 3 miliardi e mezzo di anni ,cioè da quando la vita è presente sulla terra, l’intera storia dell’umanità rappresenta meno dell’1% della storia della vita che per i primi 2 miliardi di anni fu rappresentata esclusivamente da microorganismi batterici..
I batteri e la loro evoluzione è così ricca di significato che la divisione fondamentale tra le forme di vita sulla terra non è tra umani e non umani, tra tra piante e animali come si suppone comunemente ma tra procarioti, organismi composti di cellule prive di nucleo ben definito , cioè i batteri, e eurcarioti. cioè tutte le altre forme di vita.
Nei primi due miliardi di anni sulla terra i procarioti continuarono a trasformare la superfice terrestre e l’atmosfera., Inventarono tutti i sistemi chimici miniaturizzati essenziali per la loro esistenza :un’impresa che ancora l’umanità non è riuscita a realizzare.
Da ciò la definizione della biologa Lynn Margulis ,Professoressa alla Boston University del Massachusetts, autrice indiscussa della teoria “simbiotica” dell’origine degli organismi superiori che nel suo libro “MICROCOSMO” definisce la simbiosi , la fusione di organismi viventi in nuove collettività, come la forma di mutamento e non la lotta del più ideneo, di darwiniana memoria,
La scienziata Margulis non ha dubbi e si chiede come sia stato possibile che generazioni di biologi siano state imbevute acriticamente di una teoria così fuorviante come quello del neo-darwinismo,meccanica, campanilistica e repressiva.
Lynn Magulis scrive con certezza che “ tutti gli organismi visibili si siano evoluti per simbiosi,cioè vivendo insieme in una combinazione di reciproco beneficio mediante la condivisione permanente di cellule e corpo.concorrendo al principio che l’evoluzione si può operare per simbiosi....... e che Il processo simbiotico avanza incessantemente .
Si deve considerare ogni creatura vivente come se fosse un microcosmo,un piccolo universo formato da una schiera di organismi che si autopropagano, tanto piccoli da non poterli quasi concepire e numerosi quanto le stelle in cielo.”
. (Lynn Margulis , Dorion Sagan ,MICROCOSMO” pag 8/9).
Dai primi batteri ai batteri attuali, miliardi di organismi formatesi per simbiosi sono vissuti e sono morti, Ma il comune denominatore rimane immutato.
“Il nostro DNA deriva, lungo una sequenza ininterrotta,dalle stesse molecole che erano presenti nelle cellule primordiali, formatosi ai bordi dei primi oceani caldi e poco profondi.
I nostri corpi, come quelli di tutti gli esseri viventi, conservano in se l’ambiente di una Terra passata..
Coesistiamo con i batteri di oggi ed ospitiamo in noi vestigia di altri batteri, inclusi simbioticamente nelle nostre cellule,.
In questo modo il microcosmo vive in noi e noi in esso..”
Scrive la professoressa Margulis:” Alcuni potrebbero trovare quest’idea allarmante , sconvolgente.
Oltre a far scoppiare quel pallone gonfiato che è la nostra presunzione di sovranità su tutto il resto della natura, essa lancia la sfida anche alle nostre concezioni di individualità,di unicità, di indipendenza.......
... La più piccola unità vivente,per esempio una cellula batterica, è un monumento di organizzazione e di funzionalità, che non trova pari nell’universo quale noi lo conosciamo.
Nulla prova che gli esseri umani siano i sommi amministratori della vita su questo pianeta ,nè la discendenza svilita di un’entità extraterrestre superintelligente.
C’è la prova invece ,che siamo il frutto della ricombinazione di potenti comunità batteriche, con una storia di molti miliardi si anni.”
(idem pag 10/11)
Tutt’oggi è luogo comune di una cultura autoriferenziale predominante l’idea che l’umanità sia al centro del mondo, l’antropocentrismo appunto, ma la realtà è ben diversa., come la scienza ci insegna.
Siamo discendenti degli stessi genitori di ogni altro essere vivente intorno a noi. Abbiamo bisnonni in comune con le farfalle e con i larici.
Se fino a pochi decenni di anni fa si poteva pensare che l’uomo rapresentasse il vertice della natura, le recenti ricerche scientifiche non possono che farci sorridere di questa bizzarra idea.
“ C’è così tanto spazio lassù, è puerile pensare che in quest’angolo periferico di una galassia delle più banali ci sia qualcosa di speciale.
La vita sulla Terra non è che un assaggio di cosa può succedere nell’universo”.
( Carlo Rovell,” Sette brevi lezioni di fisica” pag 81) .
Il pensiero per una rinnovata vivisone del mondo , penso che debba essere arricchito da una visione cosmologica, da una coscienza appunto cosmicizzata, che non può che rendere intollerante, indignare è troppo poco,la barbarie inflitta dall’uomo agli animali , creature viventi come tutti noi, in nome di una supremazia di specie , assolutamente inesistente , come la scienza da decenni ci insegna.
Nessuno può più continuare seriamente a negare che gli uomini fanno tutto ciò che possono per nascondere ,per nascondersi questa crudeltà, per organizzare su scala mondiale l’oblio e il disconoscimento di tale violenza che qualcuno potrebbe paragonare ai peggiori genocidi.