Animali
poco tutelati. Leggi buone, ma difficili da
applicare. Pene tenui. E, con le ultime
modifiche al Codice penale, la situazione
rischia di peggiorare. Di questo si è parlato al
convegno «Crimine animale. I reati su animali,
normativa e giurisprudenza» che si è svolto
venerdì all'Università eCampus di Novedrate
(Como) in collaborazione con Oipa,
l'Organizzazione internazionale protezione
animali.
La preside della facoltà di Giurisprudenza, Elisabetta Bertacchini, ha introdotto il convegno e il concorso giornalistico collegato, riservato agli studenti:
«Siamo qui per aprire una finestra su una realtà amara e poco trattata, spesso sottostimata, catalogata quando va bene come problema secondario: i reati commessi contro gli animali».
L'armamentario legislativo a disposizione degli operatori, dalle Guardie zoofile fino al pubblico ministero, «è uno dei migliori al mondo», secondo l'avvocato Marianna Sala. Ma la sua applicazione fatica a ingranare.
«Colpa dei soliti motivi», spiega Bertacchini: «Cioè l'incertezza della pena tipica del nostro ordinamento e la tenuità della stessa quando comminata, che spuntano le armi in possesso di chi è chiamato a difendere i diritti degli animali». Che la recente modifica al Codice penale sulla tenuità del fatto rischia di indebolire ulteriormente.
Nella testimonianza
di Marco Sanini, magistrato e pubblico
ministero a Torino, c'è la fotografia di
uno degli atteggiamenti più tipici quando si
parla di animali. «Quando ho lavorato a Cuneo,
nella “provincia granda” che ha tante aziende
agricole che allevano bestiame ed è anche
scenario di un'intensa attività venatoria, ho
toccato con mano il rapporto distorto che
affonda le radici nelle tradizioni e spesso
nell'ignoranza che assegna
all'animale, soprattutto quelli da reddito o
selvatici, lo status di cosa, di oggetto
senza particolare importanza».
Sugli
stessi toni Edoardo Stoppa, inviato del tg
satirico di Canale 5 Striscia la notizia.
«La vera novità del nostro Tg è stata portare
all'ora di cena in casa di milioni di italiani
la parte brutta del rapporto uomo-animale: i
maltrattamenti, la violazione dei diritti più
elementari, la violenza spesso gratuita e
perpetrata in un mix di ignoranza e crudeltà».
Eppure
le leggi ci sono. Le elenca l'avvocato Sala, che
si occupa di diritti degli animali. Dalla prima
legge quadro nel 1991 alla 189/2004, quella
della svolta: uccisione (544bis del Codice
penale) e maltrattamento (544ter) diventano
delitti. E quando la
Cassazione (2012) ha cancellato le immunità
previste con il 19ter del Codice penale,
sono usciti dall'ombra i comportamenti nei
confronti degli animali nei circhi, nei
macelli, perfino nei laboratori di ricerca.
Quando si parla di animali, non può mancare la politica.............. Lacquaniti , deputato, PD
si chiede come è possibile che Green Hill, il centro bresciano di allevamento di cani beagle destinati alla sperimentazione animale, fosse in possesso di una certificazione di qualità.
( Meraviglia lo stupore di chi, come deputato , dovrebbe far controllare - conoscere-legislare, !Stefania Sarsini)
«L'amore
per gli animali non è chiaramente un obbligo, ma
il loro rispetto sì, è previsto dalla legge.
Allora la si applichi», ha concluso la preside
Bertacchini.