Il 10 ottobre ,Ettore
Livini, su La Repubblica, coglieva il senso del" dramma
"ebola:
"Ora Big Pharma fiuta
l'affare e studia i vaccini".
"Nonostante i
miliari di investimenti , 120 miliardi, ogni anno da
Big Pharma per creare nuove medicine , nessuna delle
multinazionali farmaceutiche aveva messo a punto un
vaccino contro l' ebola". Dichiara l'assistente alla
direzione generale dell'Organizzazione Mondiale della
Sanità, Marie Paule Kieney.
.
La spiegazione di tutto
ciò è chiara,un deja vu: l'ebola era una malattia dei
paesi poveri e nessuno aveva interesse economico a
studiare come combatterla.
E questo la dice lunga
"sull'eticità "della ricerca dell'industria farmaceutica.
Oltre a sostenere una
ricerca vecchia ed obsoleta sopratutto in Europa,dove si
può parlare di un" Titanic Sanitario", la ricerca
del'industria farmaceutiche europea è antietica ,poichè
il modello della ricerca è ancora il modello animale ; si
torturano, si violentano , si uccidono milioni di animali
ogni anno,inutilmente ed illegalmente dal momento che
l'Articolo 13 del Trattato di Lisbona li definisce esseri senzienti ;
nonostante esistano tenologie avanzatissime , già usate
in America , come riferirò più avanti, e come mostrerò al
"Secondo Convegno Italiano Antispecista" che si terrà
Firenze ,in Palazzo Vecchio il 13 Dicembre prossimo ,al
quale fino da ora la invito.
Solo l" etica del
profitto"delle multinazionali farmaceutiche può arrivare
ad aberrazioni come quelle avvenute nell'accordo Roche
/Novartis, condivise dall'AIFA, Associazione Italiana
Farmaci, e dalla maggioranza dei ricercatori "iscritti
nel libro paga delle multinazionali" (,come dichiara il
Prof Umberto Veronesi,).
E' stato tolto dal
mercato una medicina sicura e conveniente per curare la
cecità, ma assolutamamete troppo poco redditizia
economicamente per sostituirla con una carissima ,
assolutamente inarrivabile per i poveri, e dunque pagata
dalla sanità pubblica, cioè con nostri soldi..
Le gravi denunce sia alla
Roche che alla Novartis sono sotto gli occhi di tutti.
Per tornare dunque
all'ebola, non è casuale che questa malattia la si stia
portando fuori dall'Africa: una chiara strategia del
profitto . Ed Infatti solo ora che il virus è sbarcato
in Occidente , si vuole investire nella ricerca e fare
affari.
Nel 2012 su 130miliardi
di dollari spesi per fare ricerca , sono stati spesi solo
3,2 miliardi per fare ricerca sulle malattie dei poveri.
E di questi solo 527 milioni arrivano dall'industria,
mentre il resto lo paghiamo noi cittadini, cioè la sanità
pubblica.
In tali stati di emergenza
la pioggia di fondi pubblici, cioè soldi nostri, per
sostenere le case farmaceutiche sono assicurati. Come
si può negare finaziamenti in casi così limite !
Dunque il gioco è fatto,
Non si è curato i poveri in Africa fino ad arrivare
un'emergenza di epidemia , che poi si la si esporta nei
paesi ricchi , dove CONVIENE fare investimenti, dove c è
il business!
E vista la rapidità con
cui la patologia si stà sviluppando in Occidente ,
l'incasso previsto con la vendita dei vaccini sarà di
un miliardo l'anno,il doppio di quanto l'intera industria
farmaceutica Big Pharma investe contro le malattie dei
poveri.
"Il business dei vaccini
è in mano a 4-5 colossi"-è la spiegazione che Adrien
Hill,professore di Oxford e responsabile del team inglese
incaricato da David Cameron di dare la risposta
d'emergenza all'epidemia"
Ora conviene fare ricerca
per una medicina che non va alle migliaia di poveri senza
soldi dell'Africa, ma ai cittadini di tutto il mondo
.
Wall Street ,ne è una
prova e il titolo della Tekmira, titolare di uno dei
farmaci più sicuri contro l'ebola ,ha guadagnato il 50%
in più in poche sedute.
Per fare un passo indietro
e dimostrare l'oscurantismo che attraversa la mente dei
ricercatori italiani le riporto quanto ha dichiarato
pochi giorni fa il Prof Ugo Cavallaro, ricercatore
all'interno dei programmi di Medicina Molecolare
dell'Istituto Europeo di ricerca oncologica, diretta da
Il Prof Pier Paolo Di Fiore e pubblicato sull'anteprima
on line del Journal Of Clinical Investigation:
"....Dopo cinque anni di
ricerche sui topi di laboratorio,il team di Cavallaro ha
scoperto che inattivando una specifica molecola del
sistema nervoso, chiamato L1,il tumore arresta
clamorosamente la sua crerscita......E' una
nuova frontiera.....le prossime fasi della ricerca
prevedano il passaggio dal modello animale ai cos' detti
"avatar", cioè tumori umani fatti crescere all'interno dei
topi"
Ci chiediamo se questa la
si possa definire "una nuova frontiera" che
non solo non tiene conto del comunicato importantissimo
dell'Accademy of Science Usa ,uno delle più autorevoli
fonti scientifiche a livello mondiale che dichiarava
pochi mesi fa !il crollo del valore scientifico del topo
come modello", ma di chi dall'altra parte dell'Oceano e
precisamente a Boston fa ricerca neurologica contro le
malattie neorodegenerative come l'Alzheimer.
Gli scienziati Rudolph
Tanzi e Doo Yeo Kim ricercatori al General Hospital di
Bostom nel Massachussets, hanno a disposizione un modello
di cervello umano in vitro dove si verificano i due danni
che sono ritenuti la causa della demenza,una strategia di
ricerca che semplifica, accellera e rende molto più
economica la ricerca sui farmaci.
Se per scoprire se un
farmaco può curare la demenza, si impiegano in media 12
anni, di cui 10 per sperimentare sui malati, 8 anni per
individuare sui topi la "famosa molecola", più
promettente.
Da oggi con il cervello
umano in vitro non è più così . A partire da staminali di
embrioni umani è stato creato un microcervello malato di
Alzheimer, moltiplicato in molti esemplari e si andrà a
verificare l'azione di 1200 farmaci già in uso e di altri
5000 (che si stavano selezionando sui topi,per poi avviarli
alla sperimentazione umana,) le risposte arriveranno in
un mese.
Dunque un mese contro 10
anni.
Non solo ma le migliaia di
animali ammalati di Alzheimer,per selezionare le
molecole da usare per la sperimentazione sui malati
hanno dimostrato che nessuna dei venti farmaci
miracolosi nei topi,ha aumentato la sopravvivenza dei
malati.
Ha dichiarato il prof Tanzi:
D'0ra in avanti non si procederà più così a tentoni".
Credo che abbiamo tutti
noi cittadini il dovere di chiederci come sia possibile
che ancora oggi si usi il modello animale,e come si
finanzi questo tipo di ricerca e quello che ancora più
grave quali gli interessi , se non economici,di categoria
, di lobbies, portano vivisettori incalliti a dichiarare
che senza animali non si può fare ricerca, come sostiene
una famosa ricercatrice, oggi anche eletta senatrice a
vita .
Naturalmente noi antispecisti
aggiungiamo che la ricerca con gli animali,esseri
senzienti, non solo è inutile ma è illegittima.