GLI ANIMALI NELLA COSTITUZIONE 

di Stefania Sarsini - 13/05/2012
LETTERA  APERTA  A  COSTITUZIONALISTI  E DOCENTI DI DIRITTO

 

EGREGIE PROFESSORESSE,  

EGREGI PROFESSORI ,


AINIS MICHELE, ALESSANDRO PACE, STEFANO RODOTA', REMO CAPONI,  ALLEGRETTI UMBERTO, AMATO GIULIANO, AZON ADELE, AZZARITI GAETANO, BALDUZZI RENATO, BERTONE SERGIO, BASSANINI FRANCO, BIFULCO RAFFAELE, BILANCIA FRANCESCO, BORELLO ROBERTO, BRUNO FERNANDA, CABIDDU AGOSTINA, CALAMOSPECCHIA MARINA ,CARLASSARE LORENZA, CARTABIA MARTA, CASETTI LUISA, CATELANI ELISABETTA, CHELI ENZO, ,CHIEFFI LORENZO, CHIMENTI ANNA,  D'AMICO MARIA LUISA, D'ANDREA ANTONIO, D'ONOFRIO FRANCESCO, DEMURO GIANMARIO, DI GIOVINE ALFONSO, DOGLIANI MARIO,FERRARA GIOVANNI, GARDINO ADRIANA , GIORGIS ANDREA, GRISOLIA MARIA CRISTINA,GROPPI TANIA, MANETTI MICHELA , MANGIAMELI STELIO, MANZELLA ANDREA, MARZANATI ANNA, MODUNGNO FRANCO, MONTANARI LAURA, MORBIDELLI GIUSEPPE, MOSCARINI ANNA, MUSUMECI ANGELA, NICOLAI SILVIA, NICOTRA IDA, ONIDA VALERIO, PEZZINI BARBARA PIERGIGLI VALERIA ,PINELLI CESARE, PIZZORUSSO ALESSANDRO, POGGI ANNA MARIA, RAVERAIRA MARGHERITA, RESCIGNO GIUSEPPE UGO, ROMBOLI ROBERTO, RUOTOLO MARCO, SALAZAR CARMELA. SCIORTINO ANTONELLA, SICARDI STEFANO, SICLARI MASSIMO, SORRENTINO FEDERICO, STAINO SANDRO,  TONDI DELLA MURA VINCENZO, TOSI ROSANNA, VIVIANI SCHLEIN MARIA PAOLA ,VOLPI MAURO, VOLTERRA SARA, ZAGREBELSKY GUSTAVO. 




LETTERA  APERTA  A  COSTITUZIONALISTI  E DOCENTI DI DIRITTO  -

 GLI ANIMALI NELLA COSTITUZIONE 

Gli “animali nella costituzione”: è per noi animalisti/antispecisti un obiettivo imprescindibile, ma che ha delle forti sollecitazioni dovute sia all'evoluzione culturale e scientifica di questi ultimi 30 anni, che alle sempre più radicali lotte del movimento animalista /antispecista. 
Per questo vogliamo, con questa nostra lettera aperta, invitarvi a prendere posizione in merito. 
Se vogliamo anche prendere in considerazione le sollecitazioni che provengono dall'Unione Europea, bisogna evidenziare le aperture nei confronti degli animali contenute nel nuovo Trattato europeo sottoscritto a Lisbona nel dicembre 2007, già ratificato dall'Italia, legge n.130 del 2 agosto 2008, il quale prevede all'articolo 2, titolo II Disposizioni di applicazione generale, articolo 5ter divenuto articolo 13 della versione consolidata dal Trattato: 

“Nella formulazione e nell'attuazione delle politiche dell'Unione nei settori dell'agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione e glia Stati Membri tengano pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando al contempo le disposizioni legislative amministrative e le consuetudini degli Stati Membri per quanto riguarda in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali, e il patrimonio regionale.” 

Gli animali sono dunque definiti quali esseri senzienti e questa è un'affermazione di grande importanza. Ma nonostante che il prof Luigi Vallauri Lombardi, autore con altri del V Tomo del Trattato di Biodiritto, diretto dal prof. Stefano Rodotà, di prossima uscita, definisca questo articolo di rango paracostituzione e che impone al giurista europeo, e dunque italiano, un'interpretazione “

costituzionalmente orientata” di tutte le norme sugli animali alla luce dell'inserto in “quanto esseri senzienti”, e che in mancanza di norme costituzionali nazionali, diventa “principio fondante in materia di rapporti giuridici uomo-animale", gli animali continuano ad essere allevati per essere mangiati, usati nei laboratori per la vivisezione, usati negli zoo, nei circhi, uccisi per sport come la caccia e la pesca. 
L'articolo 13 dimostra certamente un'evoluzione normativa, europea ed italiana, tuttavia la sua formulazione lo rende difficilmente applicabile, lasciando così il quadro normativo inadeguato nel fornire una posizione giuridica agli esseri senzienti. 
E' tempo allora che il dibattito sulla difesa giuridica degli animali si concentri essenzialmente sulla nozione di soggettività. Per modificare realmente le condizioni degli animali bisogna agire sul loro status, riconoscendo finalmente loro soggettività giuridica e relativi diritti.
Finora il patrimonio dei diritti è stato considerato esclusivamente al servizio del genere umano, ma "tale concezione non rappresenta un dato di fatto immodificabile in quanto proprio l'incessante evoluzione che ha contraddistinto i diritti, i quali nel tempo si sono progressivamente distaccati dalla volontà divina, positivizzati, generalizzati, internazionalizzati e specificati, ha condotto alla nascita del c.d. “età dei diritti” (Bobbio ,L'eta' dei diritti), un'epoca in cui si moltiplicano i soggetti e gli oggetti di diritto.” (Prof.ssa Francesca Rescigno, docente di Diritto Pubblico all'Università di Bologna, autrice del libro “I Diritti degli Animali, da res a soggetti”. L'età dei diritti appare dunque in continua definizione e anche se fino ad ora sono stati esclusi gli esseri animali, è giunto il tempo di un’inversione di tendenza. L'impegno del giurista moderno è dunque quello di estendere la categoria dei diritti oltre la specie, “verificando se esistono condizioni che ostino effettivamente a tale espansione o se la mancata soggettività animale  sia solo frutto di un atteggiamento antropocentrico (e specista ) degli ordinamenti giuridici e quindi, incostituzionale”. Va anche sottolineato che la mancata soggettività animale non può imputarsi all'assenza di capacità di linguaggio, anche se gli animali sappiamo bene che hanno il loro linguaggio, o all'inabilità di percepire ed utilizzare i propri diritti, se cosi fosse dovremmo escludere dal novero dei soggetti di diritto tutti gli esseri umani non  propriamente “paradigmatici” come i bambini o i disabili. Se gli umani non paradigmatici sono considerati comunque dotati di capacità giuridica, titolari di veri e propri diritti pur coadiuvati da apposite figure di tutori e curatori, “se gli ordinamenti giuridici si riferiscono al concetto di persona, per indicare enti e associazioni che persone fisiche non solo ma alle quale si riconosce ugualmente la realtà fenomenologica di  autonomi centri di imputazione di interessi, proprio la positiva estensione di tale figura ad entità di per se prive di fisicità e della soggettività naturale (le persone giuridiche) induce ad ammettere una costruzione giuridica analoga per quegli esseri viventi che, pur non essendo umani, sono comunque dotati di entrambe le dimensioni. Per cui in ossequio allo spirito dell'articolo 3 della Carta Costituzionale , che pone a fondamento del nostro ordinamento il principio di eguaglianza, è congruente e necessario riconoscere capacità giuridica e status giuridico agli animali” . (F. Rescigno) 
E' dunque nei confronti di questa disuguaglianza che deve indirizzarsi l'azione del giurista il quale ha il compito di costruire un sistema in cui alla giuridicità umana  si affianchi quella animale. Tale obiettivo può realizzarsi modificando lo status giuridico degli animali, inserendo il benessere e la dignità animale tra le nostre previsioni costituzionali. Dunque per elevare gli animali da res a soggetti, il centro della costruzione giuridica non può che partire dal assumere gli esseri animali nella Costituzione. 
Noi dunque crediamo che sia invocabile un riconoscimento costituzionale della dignità animale, per costruire una vera e propria soggettività giuridica degli animali, per elevarli dal rango di cose a quello di soggetti. C'è da far notare che l'idea di inserire la dignità animale in Costituzione ha già trovato la sua realizzazione in alcuni ordinamenti come quello svizzero e quello tedesco. Recentemente anche in Cile e in Brasile. Anche se, come nel caso della Germania, nel  2002, l'articolo 20 ponendo solo limiti alla discrezionalità del legislatore e indirizzando solo le pronunce dei giudici, non ha dato vita a situazioni giuridiche di vantaggi immediatamente azionabili, certamente potrebbe essere materia di studio e di superamento di certi limiti. Non possiamo dimenticare che sono passati ben dieci anni, da quando quest'articolo è stato scritto! 
In Italia nel 2004, vi e' stato un primo tentativo a sostegno della causa della dignità animale, ma miseramente fallito. 
Sono passati molti anni, l'evoluzione culturale la politica, la normativa europea hanno determinato un nuovo clima pertanto pensiamo sia auspicabile  un 
superamento del carattere strettamente antropocentrico e specista delle norme per accogliere invece il principio della dignità animale nella Costituzione, elevando gli 
animali dalla condizione di oggetti da tutelare a soggetti titolari di diritti. 
Del resto se la giurisprudenza costituzionale è stata in grado di far assurgere, nel silenzio della costituzione, l'ambiente a valore costituzionale, non possiamo che aspettarci un'improcrastinabile introduzione del concetto di soggettività animale nella costituzione in mancanza del quale gli animali sono destinati a rimanere cose. 
Proprio in questi giorni leggiamo notizie dall'Università Sant'Anna di Pisa, dove ingegneri, giuristi e filosofi stanno scrivendo un libro bianco: “Robot Law,” per regolare la convivenza dell'uomo con gli automi: un progetto di ricerca da un milione e 500 mila euro, pronto fra due anni. 
Sembra che bisogna trovare ai robot uno status legale:  “bisognerà  riconoscerli come soggetti giuridici”? 
Sarebbe davvero importante se ciò accadesse, e chiediamo al Prof Stefano Rodotà che fa parte del comitato internazionale di esperti impegnati da tempo nello studio 
delle implicazioni giuridiche dello sviluppo di tecnologie robotiche se non sia inquietante che scienziati e giuristi si pongano questi quesiti per la robotica e non siano ancora posti simili quesiti rispetto agli animali, quelli di esseri senzienti, capaci di intendere e di volere, capaci di dolore di piacere come ogni essere umano. 
Siamo certe che molti costituzionalisti siano consapevoli dell'urgenza che la questione animale richiede, in questi tempi ancor più urgente, alla luce del recepimento del Governo italiano della Direttiva Europea 2010/63, nel totale silenzio dei partiti . 
Una direttiva che dovrebbe tutelare il benessere, si fa per dire, degli animali per la sperimentazione, ma che al contrario, scritta e blindata dalle lobbies farmaceutiche ed imposta alle istituzioni europee, autorizza la tortura e la morte di 12 milioni di animali l'anno in Europa di cui circa 900 mila in Italia, in totale contraddizione con l'articolo 13 del Trattato di Lisbona, e illegittima in relazione al Trattato di Funzionamento Europeo. 
Cosa dunque vi chiediamo? 
La condivisione delle nostre lotte, ma soprattutto suggerimenti sia teorici che pratici per intraprendere quel cambiamento del sistema giuridico oggi caratterizzato da uno 
spiccato antropocentrismo, che si traduca nell'attribuzione di uno status giuridico agli animali.


GRAZIE PER LA VOSTRA COLLABORAZIONE 

CORDIALI SALUTI

Serena Ruffilli - presidente L.I.D.A. Onlus Firenze 
Stefania Sarsini  - consigliere  L.I.D.A. Onlus Firenze 

L.I.D.A. Firenze Onlus 

Lega Italiana dei Diritti dell'Animale - www.lidafirenze.it 


  CON L’ADESIONE DI :



  CARLO CONSIGLIO, PRESIDENTE LAC,

  LEGA PER L’ABOLIZIONE DELLA CACCIA ONLUS.

 

  FRANCO LIBERO MANCO ,PRESIDENTE AVA 

   ASSOCIAZIONE VEGETARIANA ANIMALISTA


  EDGAR MEYER PRESIDENTE GAIA

  GAIA ANIMALI &AMBIENTE ONLUS


  FABRIZIA PRATESI, PRESIDENTE 

  COMITATO SCIENTIFICO EQUIVITA


 LAURA MASUTTI, L.I.D.A.

  CORDINATORE REGIONALE ASS. LIDA SEZ.CIRIE’ VALLI DI LANZO


LORENZO CROCE , PRESIDENTE AIDAA

 ASSOCIAZIONE DIFESA ANIMALI E AMBIENTE


DOMENICO MARITATO ,PRESIDENTE L.I.D.A. CROTONE

  LEGA ITALIANPER I DIRITTI DELL’ANIMALE

 

PAOLA SUA’, PRESIDENTE UGDA

 UFFICIO GARANTE DIRITTI ANIMALI


PAMELA MAZZA , PRESIDENTE ASSOCIAZIONE X4ZAMPE


DOTT.SSA SUSANNA CHIESA , PRESIDENTE FRECCIA 45

 ASSOCIAZIONE PER LA PROTEZIONE E LA DIFESA ANIMALE


CRISTINA BRUSCHI  VICEPRESIDENTE ANTA  ONLUS

  ASSOCIAZIONE  NAZIONALE TUTELA ANIMALI

  

DR.MASSIMO TERRILE ,RAPPRESENTANTE MOVIMENTO ANTISPECISTA


ASSOCIAZIONE AYUSYA ., ASSOCIAZIONE PROTEZIONE DELLA VITA AYUSYA ONLUS


ASSOCIAZIONE UNA CREMONA,UOMO NATURA ANIMALI -


GIAN MARCO PRAMPOLINI, PRESIDENTE LEAL, LEGA ANTIVIVISEZIONALISTA