EGREGIE PROFESSORESSE,
EGREGI PROFESSORI ,
AINIS MICHELE, ALESSANDRO PACE, STEFANO RODOTA', REMO CAPONI, ALLEGRETTI UMBERTO, AMATO GIULIANO, AZON ADELE, AZZARITI GAETANO, BALDUZZI RENATO, BERTONE SERGIO, BASSANINI FRANCO, BIFULCO RAFFAELE, BILANCIA FRANCESCO, BORELLO ROBERTO, BRUNO FERNANDA, CABIDDU AGOSTINA, CALAMOSPECCHIA MARINA ,CARLASSARE LORENZA, CARTABIA MARTA, CASETTI LUISA, CATELANI ELISABETTA, CHELI ENZO, ,CHIEFFI LORENZO, CHIMENTI ANNA, D'AMICO MARIA LUISA, D'ANDREA ANTONIO, D'ONOFRIO FRANCESCO, DEMURO GIANMARIO, DI GIOVINE ALFONSO, DOGLIANI MARIO,FERRARA GIOVANNI, GARDINO ADRIANA , GIORGIS ANDREA, GRISOLIA MARIA CRISTINA,GROPPI TANIA, MANETTI MICHELA , MANGIAMELI STELIO, MANZELLA ANDREA, MARZANATI ANNA, MODUNGNO FRANCO, MONTANARI LAURA, MORBIDELLI GIUSEPPE, MOSCARINI ANNA, MUSUMECI ANGELA, NICOLAI SILVIA, NICOTRA IDA, ONIDA VALERIO, PEZZINI BARBARA PIERGIGLI VALERIA ,PINELLI CESARE, PIZZORUSSO ALESSANDRO, POGGI ANNA MARIA, RAVERAIRA MARGHERITA, RESCIGNO GIUSEPPE UGO, ROMBOLI ROBERTO, RUOTOLO MARCO, SALAZAR CARMELA. SCIORTINO ANTONELLA, SICARDI STEFANO, SICLARI MASSIMO, SORRENTINO FEDERICO, STAINO SANDRO, TONDI DELLA MURA VINCENZO, TOSI ROSANNA, VIVIANI SCHLEIN MARIA PAOLA ,VOLPI MAURO, VOLTERRA SARA, ZAGREBELSKY GUSTAVO.
LETTERA
APERTA A COSTITUZIONALISTI E DOCENTI DI DIRITTO
-
GLI
ANIMALI NELLA COSTITUZIONE
Gli
“animali nella costituzione”: è per noi
animalisti/antispecisti un obiettivo imprescindibile, ma
che ha delle forti sollecitazioni dovute sia all'evoluzione
culturale e scientifica di questi ultimi 30 anni, che alle
sempre più radicali lotte del movimento animalista
/antispecista.
Per questo vogliamo, con questa
nostra lettera aperta, invitarvi a prendere posizione in
merito.
Se vogliamo anche prendere in considerazione le
sollecitazioni che provengono dall'Unione Europea, bisogna
evidenziare le aperture nei confronti degli
animali contenute nel nuovo Trattato europeo sottoscritto a
Lisbona nel dicembre 2007, già ratificato dall'Italia,
legge n.130 del 2 agosto 2008, il quale prevede all'articolo
2, titolo II Disposizioni di applicazione generale, articolo
5ter divenuto articolo 13 della versione consolidata dal
Trattato:
“Nella formulazione e nell'attuazione
delle politiche dell'Unione nei settori dell'agricoltura, della
pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca,
dello sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione e glia Stati
Membri tengano pienamente
conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in
quanto esseri senzienti,
rispettando al contempo le disposizioni legislative
amministrative e le consuetudini degli Stati Membri per
quanto riguarda in particolare, i riti religiosi, le tradizioni
culturali, e il patrimonio regionale.”
Gli animali
sono dunque definiti quali esseri senzienti e questa è
un'affermazione di grande importanza. Ma nonostante che
il prof Luigi Vallauri Lombardi, autore con altri del V Tomo del
Trattato di Biodiritto, diretto dal prof. Stefano Rodotà, di
prossima uscita, definisca questo articolo di rango paracostituzione
e che impone al giurista europeo, e dunque italiano,
un'interpretazione “
costituzionalmente
orientata” di tutte le norme sugli animali alla
luce dell'inserto in “quanto esseri senzienti”, e che in
mancanza di norme costituzionali nazionali, diventa “principio
fondante in materia di rapporti giuridici uomo-animale",
gli animali continuano ad essere allevati per essere mangiati,
usati nei laboratori per la vivisezione, usati negli zoo, nei
circhi, uccisi per sport come la caccia e la pesca.
L'articolo
13 dimostra certamente un'evoluzione normativa, europea ed
italiana, tuttavia la sua formulazione lo rende difficilmente
applicabile, lasciando così il quadro normativo inadeguato nel
fornire una posizione giuridica agli esseri senzienti.
E'
tempo allora che il dibattito sulla difesa giuridica degli
animali si concentri essenzialmente sulla nozione di
soggettività. Per modificare realmente le condizioni degli
animali bisogna agire sul loro status, riconoscendo
finalmente loro soggettività giuridica e relativi diritti.
Finora
il patrimonio dei diritti è stato considerato esclusivamente al
servizio del genere umano, ma "tale concezione non
rappresenta un dato di fatto immodificabile in quanto proprio
l'incessante evoluzione che ha contraddistinto i diritti, i
quali nel tempo si sono progressivamente distaccati dalla
volontà divina, positivizzati, generalizzati,
internazionalizzati e specificati, ha condotto alla nascita del c.d.
“età dei diritti” (Bobbio ,L'eta' dei diritti), un'epoca in
cui si moltiplicano i soggetti e gli oggetti di diritto.”
(Prof.ssa Francesca Rescigno, docente di Diritto
Pubblico all'Università di Bologna, autrice del libro “I
Diritti degli Animali, da res a soggetti”. L'età dei diritti
appare dunque in continua definizione e anche se fino ad ora
sono stati esclusi gli esseri animali, è giunto il tempo
di un’inversione di tendenza. L'impegno del giurista moderno è
dunque quello di estendere la categoria dei diritti oltre la
specie, “verificando se esistono condizioni che ostino
effettivamente a tale espansione o se la mancata soggettività
animale sia solo frutto di un atteggiamento
antropocentrico (e specista ) degli ordinamenti giuridici e
quindi, incostituzionale”. Va anche sottolineato che la
mancata soggettività animale non può imputarsi all'assenza
di capacità di linguaggio, anche se gli animali sappiamo bene che
hanno il loro linguaggio, o all'inabilità di percepire ed
utilizzare i propri diritti, se cosi fosse dovremmo escludere
dal novero dei soggetti di diritto tutti gli esseri umani non
propriamente “paradigmatici” come i bambini o i disabili. Se
gli umani non paradigmatici sono considerati comunque dotati di
capacità giuridica, titolari di veri e propri diritti pur
coadiuvati da apposite figure di tutori e curatori, “se gli
ordinamenti giuridici si riferiscono al concetto di persona,
per indicare enti e associazioni che persone fisiche non
solo ma alle quale si riconosce ugualmente la realtà
fenomenologica di autonomi centri di imputazione di
interessi, proprio la positiva estensione di tale figura ad
entità di per se prive di fisicità e della soggettività
naturale (le persone giuridiche) induce ad ammettere una
costruzione giuridica analoga per quegli esseri viventi che, pur
non essendo umani, sono comunque dotati di entrambe le
dimensioni. Per cui in ossequio allo spirito dell'articolo 3
della Carta Costituzionale , che pone a fondamento del nostro
ordinamento il principio di eguaglianza, è congruente e necessario
riconoscere capacità giuridica e status giuridico agli animali” .
(F. Rescigno)
E' dunque nei confronti di questa
disuguaglianza che deve indirizzarsi l'azione del giurista
il quale ha il compito di costruire un sistema in cui alla
giuridicità umana si affianchi quella animale. Tale
obiettivo può realizzarsi modificando lo status giuridico degli
animali, inserendo il benessere e la dignità animale tra le
nostre previsioni costituzionali. Dunque per elevare gli animali
da res a soggetti, il centro della costruzione giuridica non può
che partire dal assumere gli esseri animali nella Costituzione.
Noi
dunque crediamo che sia invocabile un riconoscimento
costituzionale della dignità animale, per costruire
una vera e propria soggettività giuridica degli animali, per
elevarli dal rango di cose a quello di soggetti. C'è da far
notare che l'idea di inserire la dignità animale in
Costituzione ha già trovato la sua realizzazione in alcuni
ordinamenti come quello svizzero e quello tedesco. Recentemente
anche in Cile e in Brasile. Anche se, come nel caso della
Germania, nel 2002, l'articolo 20 ponendo solo limiti alla
discrezionalità del legislatore e indirizzando solo le pronunce dei
giudici, non ha dato vita a situazioni giuridiche di
vantaggi immediatamente azionabili, certamente potrebbe essere
materia di studio e di superamento di certi limiti. Non possiamo
dimenticare che sono passati ben dieci anni, da quando
quest'articolo è stato scritto!
In Italia nel 2004, vi
e' stato un primo tentativo a sostegno della causa della
dignità animale, ma miseramente fallito.
Sono
passati molti anni, l'evoluzione culturale la politica, la
normativa europea hanno determinato un nuovo clima pertanto
pensiamo sia auspicabile un
superamento del
carattere strettamente antropocentrico e specista delle norme
per accogliere invece il principio della dignità animale nella
Costituzione, elevando gli
animali dalla
condizione di oggetti da tutelare a soggetti titolari di
diritti.
Del resto se la giurisprudenza costituzionale
è stata in grado di far assurgere, nel silenzio della
costituzione, l'ambiente a valore costituzionale, non possiamo
che aspettarci un'improcrastinabile
introduzione
del concetto di soggettività animale nella costituzione in
mancanza del quale gli animali sono destinati a rimanere
cose.
Proprio
in questi giorni leggiamo notizie dall'Università Sant'Anna di
Pisa, dove ingegneri, giuristi e filosofi stanno scrivendo
un libro bianco: “Robot Law,” per regolare la convivenza
dell'uomo con gli automi: un progetto di ricerca da un milione
e 500 mila euro, pronto fra due anni.
Sembra che bisogna
trovare ai robot uno status legale: “bisognerà
riconoscerli come soggetti giuridici”?
Sarebbe
davvero importante se ciò accadesse, e chiediamo al Prof
Stefano Rodotà che fa parte del comitato internazionale di
esperti impegnati da tempo nello studio
delle implicazioni
giuridiche dello sviluppo di tecnologie robotiche se non
sia inquietante che scienziati e giuristi si pongano questi
quesiti per la robotica e non siano ancora posti simili
quesiti rispetto agli animali, quelli di esseri senzienti,
capaci di intendere e di volere, capaci di dolore di piacere come
ogni essere umano.
Siamo certe che molti
costituzionalisti siano consapevoli dell'urgenza che
la questione animale richiede, in questi tempi ancor più
urgente, alla luce del recepimento del Governo italiano
della Direttiva Europea 2010/63, nel totale silenzio dei partiti
.
Una direttiva che dovrebbe tutelare il benessere, si fa
per dire, degli animali per la sperimentazione, ma che al
contrario, scritta e blindata dalle lobbies farmaceutiche ed
imposta alle istituzioni europee, autorizza la tortura e la
morte di 12 milioni di animali l'anno in Europa di cui circa 900
mila in Italia, in totale contraddizione con l'articolo 13 del
Trattato di Lisbona, e illegittima in relazione al Trattato
di Funzionamento Europeo.
Cosa dunque vi chiediamo?
La
condivisione delle nostre lotte, ma soprattutto suggerimenti sia
teorici che pratici per intraprendere quel cambiamento del
sistema giuridico oggi caratterizzato da uno
spiccato
antropocentrismo, che si traduca nell'attribuzione di uno status
giuridico agli animali.
GRAZIE PER LA VOSTRA COLLABORAZIONE
CORDIALI
SALUTI
Serena Ruffilli - presidente L.I.D.A.
Onlus Firenze
Stefania Sarsini - consigliere
L.I.D.A. Onlus Firenze
L.I.D.A. Firenze Onlus
Lega Italiana dei Diritti dell'Animale - www.lidafirenze.it
CON L’ADESIONE DI :
CARLO CONSIGLIO, PRESIDENTE LAC,
LEGA PER L’ABOLIZIONE DELLA CACCIA ONLUS.
FRANCO LIBERO MANCO ,PRESIDENTE AVA
ASSOCIAZIONE VEGETARIANA ANIMALISTA
EDGAR MEYER PRESIDENTE GAIA
GAIA ANIMALI &AMBIENTE ONLUS
FABRIZIA PRATESI, PRESIDENTE
COMITATO SCIENTIFICO EQUIVITA
LAURA MASUTTI, L.I.D.A.
CORDINATORE REGIONALE ASS. LIDA SEZ.CIRIE’ VALLI DI LANZO
LORENZO CROCE , PRESIDENTE AIDAA
ASSOCIAZIONE DIFESA ANIMALI E AMBIENTE
DOMENICO MARITATO ,PRESIDENTE L.I.D.A. CROTONE
LEGA ITALIANPER I DIRITTI DELL’ANIMALE
PAOLA SUA’, PRESIDENTE UGDA
UFFICIO GARANTE DIRITTI ANIMALI
PAMELA MAZZA , PRESIDENTE ASSOCIAZIONE X4ZAMPE
DOTT.SSA
SUSANNA CHIESA , PRESIDENTE FRECCIA 45
ASSOCIAZIONE PER LA PROTEZIONE E LA DIFESA ANIMALE
CRISTINA BRUSCHI VICEPRESIDENTE ANTA ONLUS
ASSOCIAZIONE NAZIONALE TUTELA ANIMALI
DR.MASSIMO TERRILE ,RAPPRESENTANTE MOVIMENTO ANTISPECISTA
ASSOCIAZIONE AYUSYA ., ASSOCIAZIONE PROTEZIONE DELLA VITA AYUSYA ONLUS
ASSOCIAZIONE UNA CREMONA,UOMO NATURA ANIMALI -
GIAN MARCO PRAMPOLINI, PRESIDENTE LEAL, LEGA ANTIVIVISEZIONALISTA