I prossimi due mesi saranno decisivi per il rinnovo dell’autorizzazione dell'U,E. all’uso dell’erbicida ,GLIFOSATO, fino al 2027.
La valutazione comunitaria sulla presunta pericolosità del pesticida dovrebbe basarsi su evidenze scientifiche.
Ma il processo è stato influenzato, come sempre, dal potere dalla multinazionale americana Monsanto e dalle lobbies che la rappresentano.
Non mi stancherò mai di sostenere l'urgenza e la necessità della messa al bando di questa categoria di criminali, corruttrice per eccellenza di politici, ricercatori, medici e scienziati , il cui operato è palesemente contro la salute dei cittadini , ed il rispetto della vita di esseri viventi e senzienti quali gli animali sono stati definiti dall'Articolo 13 del Trattato di Lisbona , norma di rango paracostituionale in vigore dal 2008 in Europa.
Il primo parere scientifico sul glifosato è arrivato nel 2015 dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), dell’Oms, che lo ha classificato come “probabilmente cancerogeno per l’uomo” inserendolo nel gruppo 2A , in cui si trova anche la carne rossa.
A novembre del 2015 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato una sua valutazione in contrasto con la conclusione della Iarc, affermando che “è improbabile che il glifosato possa danneggiare il DNA umano o che costituisca un pericolo di cancerogenicità per l’uomo”!
L’ultima analisi è arrivata a marzo del 2017 dall’Echa che considera l’erbicida non cancerogeno.!!!!!
La cosa sorprendente , da sottolineare dal nostro punto di vista antispecista , è che ,nonostante si sia usato per i test clinici del glifosato gli animali , e che la IARC " affermi che la categoria di carcerogenicità 24 ,costituta da quelle sostanze risulti una sufficiente prova della stessa nei test clinici sugli animali ", si seguiti ad uccidere di cancro ques'ultimi , inutilmente ancora una volta,visto che si autorizza l'importazione in Italia della maggioranza del fabbisogno di grano dall'estero inquinato da quest 'erbicida.Non solo , dall 'U.E giungono finanziamenti agli agricoltori italiani affinchè non si coltivi grano in Italia , e il poco prodotto non regge la concorrenza con quello che importiamo da un punto di vita di prezzo.
Credo interessante la lettera aperta all'EFSA , di 22 scienziati indipendenti , di cui riporto il link, così come quello della risposta dell'EFSA:
http://www.zeit.de/wissen/umwelt/2015-11/glyphosat-offener-brief.pdf
http://www.efsa.europa.eu/sites/default/files/EFSA_response_Prof_Portier.pdf
Forse sarebbe importante rinfrescare la memoria a coloro che sembrano aver dimenticato che giace nei cassetti della Commissione Europea , un'iniziativa popolare europea contro la vivisezione , che ha raccolto nel 2013 1milione e 300 mila firme : STOP VIVISECTION