Tossicità.
Per i test per i quali è utilizzato un numero elevatissimo
di ‘animali’ e assai minore di umani, e che conducono alla morte
o a gravi
danni alla salute per entrambi - il primo posto spetta alla
tossicità per somministrazione unica .
Gli altri danni, meno immediati ma non meno gravi,
riguardano gli effetti della tossicità per
somministrazione ripetuta, tra i quali la cancerogenicità, la
tossicità genetica e riproduttiva, la
farmacocinetica e la farmacodinamica. Con ‘risposte’
notevolmente difformi tra le specie.
. La cancerogenicità e la tossicità genetica e riproduttiva
sono peraltro testate (ufficialmente)
unicamente sugli ‘animali’ data la ‘non eticità’ di
effettuarli apertamente sugli umani
con il loro consenso informato.
Ciò significa cavie animali torturate ed uccise inutilmete
visto le raccomandazione CEE
del 1° marzo 1983 che sottolinea la
non affidabilità dei test pre-clinici(cioè
fatti sugli animali) di carcerogenicità a fini umani!
Ma anche cavie umane inconsapevoli come vedremo.
Pertanto, sia per scopi
‘etici’ umani, sia per assenza di ‘filtri’ pre-clinici, la
cancerogenicità e la
tossicità genetica
e riproduttiva non sono affatto testate, ufficialmente, con
studi clinici sugli umani,
nè tanto meno con metodi alternativi ,quelli davvero
assolutamente affidabili , né per le
sostanze chimiche
immesse negli alimenti, nelle bevande o nell’ambiente, né per
i farmaci.
Ed è ovvio che
tali ‘effetti collaterali’ possono provocarsi anche dopo anni
dall’assunzione di tali
prodotti.
E’ intuitivo a tal punto
il motivo per il quale i tumori sono in crescente
sviluppo
(1 malato di
cancro su 100 nei primi
decenni del secolo scorso, 1 su tre oggi) e anche perchè I
foglietti illustrativi,
i cosi detti 'bugiardini' , (che dicono invece importanti
verita'), contenuti
nelle confezioni dei farmaci, è quasi sempre
sconsigliata
l’assunzione del prodotto alle gestanti ,
controprova della scarsissima
fiducia sui test pre-clinici, cioè
quelli fatti sugli animali.
I
suddetti test pre- clinici vengono però ugualmente
effettuati, e senza consenso informato, sui ‘consumatori’ o
sui
‘pazienti’, all’atto della commercializzazione dei relativi
prodotti, senza sia possibile renderne
noti
pubblicamente, e in tempo utile, gli eventuali effetti
collaterali, né (per i non addetti ai lavori)
risalirne alle cause.
Vuoi per via del tempo a ciò necessario, vuoi per carenza di
una effettiva
‘farmacovigilanza’
, e/o di analisi epidemiologiche tempestive su tessuti o
organi umani, in
assenza di una
legislazione che imponga tali controlli, anche solo ‘post
mortem’ (es. incentivando la
donazione del
corpo a fini scientifici).
In conclusione,
non si saprà mai se una certa molecola, scartata nei test
pre-clinici, sia letale o
benefica per
l’umano, cancerogena o teratogena, né si saprà mai se invece,
superati i test pre-clinici,
possa essere
dannosa per la cancerogenicità, e la tossicità genetica e
riproduttiva. Né quindi il
grado di affidabilità di tali test.
Si autorizza pertanto la circolazione di sostanze
potenzialmente
assai dannose senza la dovuta
trasparenza verso i cittadini.
Lo slogan <O l’animale o il bambino> di quanti
ritengono tali test inderogabili per motivi di
sicurezza e di verifica a fini terapeutici, se fosse
realistico, significherebbe che tali test ,etica a
parte, hanno un’accettabile percentuale di affidabilità.
Ancora una volta ci dobbiamo domandare allora perchè
milioni di animali vengono torturati ed uccisi per test
che non servono alla nostra salute, e ne dobbiamo dedurre
che servono solo al profitto dell'industria farmaceutica
:per produrre farmaci , come in qualsiasi altro settore
produttivo , vale la legge del mercato neoliberista , la
legge del profitto , della concorrenza , che non ha niente
a che vedere con la nostra salute.e tanto meno con
l'etica.
Gli
‘insuccessi’ e i ritiri dei nuovi farmaci
posti in commercio durante la fase detta di
‘farmacovigilanza’ a causa di gravi ‘reazioni avverse’
dovrebbero quindi essere sporadici. Altrettanto
dicasi per gli effetti collaterali negli anni
successivi.
Così
non è, in quanto i rischi della sperimentazione di nuove
molecole sui volontari umani, ( cavie prevalentemente
dei paesi poveri come l'Africa, l'india ecc , o di
barboni delle nostre strade),
nella 1° fase dei test clinici sono ben noti, e
non mancano i decessi. Così come la sospensione dei
test clinici nelle fasi successive.
I farmaci che arrivano alla fine della procedura
per la loro semplice
registrazione come tali sono il 10% del totale, e i ritiri
dei nuovi farmaci posti in commercio nella
fase di ‘farmacovigilanza’ superano di gran lunga il 50%,
per non parlare degli effetti collaterali ,e
relativi ritiri, nel lungo periodo, che vengono scoperti
ovviamente troppo tardi.
L’affidabilità dei test pre-clinici e clinici non pare
quindi affatto quella pretesa.
Né i
‘meriti’ o i ‘demeriti’ degli
eventuali successi o insuccessi possono essere
attribuiti ai test sugli ‘animali’. Anzi, a
tali test andrebbe imputato il demerito di
causare lo scarto di molecole rivelatasi tossiche,
mentre
nulla si sa del loro eventuale effetto sugli
umani.
Né i pochi metodi sostitutivi ‘validati’oggi
esistenti, (al confronto dei molti esistenti assai più
affidabili, veloci ), essendo per la
loro validazione stati comparati ai dati di
riferimento dei test pre-clinici,cioè quelli fatti sugli
animali, possono quindi essere
considerarsi più affidabili , dal momento che
si parte da un test pre clinico inaffidabilee quindi
inutile al fine della salute della specie umana.
Il sistema pertanto non funziona, e la salute dei
cittadini non è sufficientemente garantita dal
‘metodo’ in uso. Peraltro, la produzione dei farmaci, e in
gran parte anche delle sostanze chimiche,
è totalmente privatizzata, il che non garantisce il
perseguimento degli obiettivi di salute pubblica , ma solo
i profitti delle imprese private che li prooducano.Anche
nell'indiustria farmacecutica,la terza nel mondo dopo
quella del petrolio e delle armi, le leggi sono quelle del
mercato neoliberista,profitto e competizione,niente a che
vedere con la nostra salute., niente a che vedere con
l'etica.
Questo significa essere cavie inconsapevoli di
un'errata sperimentazione impropriamente chiamata scientifica.
SAREBBE L'ORA CHE OGNUNO DI NOI AVESSE MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA
DI COSA SIGNIFICA "CURARSI "E CHE TIPO DI" MERCE "USA PER
FARLO, E DI QUALI INUTILI TORTURE,ORRORI E MORTE DI
MILIONI DI ANIMALI , 12 MILIONI L'ANNO IN EUROPA,
INCONSAPEVOLMENTE SIAMO RESPONSABILI.
UTILI INFORMAZIONI IN MERITO AI PERICOLI CHE CORRE LA NOSTRA SALUTE, DEI QUALI SIAMO ASSOLUTAMENTE INCONSAPEVOLI, E , CONSEGUENTEMENTE, TOTALE INUTILITA' DI TEST SU ANIMALI