Alla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai
All’Autorità di garanzia per le comunicazioni
Alla Presidente della Rai
Al Direttore generale della Rai
Anche il No paga il canone
Mancano ormai poco più di venti giorni al voto del 4 dicembre sulla modifica costituzionale imposta in parlamento da una “maggioranza” che rappresenta a stento il 25% dei cittadini italiani. Nei mezzi di comunicazione, e in particolare nelle reti della Rai, la disparità di condizioni tra il Sì e il No è scandalosa. Il presidente del consiglio, primo firmatario della modifica, è presente sempre e su tutte le reti. Qualsiasi argomento, dal terremoto alla scuola, dall’Europa alla legge di stabilità, è il pretesto per fare propaganda al Sì. Il No è confinato nei ritagli e soprattutto non hanno alcuna voce i comitati popolari che hanno sostenuto fin dall’inizio l’opposizione più netta allo stravolgimento costituzionale.
L’Italia è spaccata a metà e non è giusto che abbia voce solo la metà che vuole il Sì. Chiediamo a tutte le Autorità di garanzia e ai vertici Rai di compiere il loro dovere primario: far rispettare la parità di condizione tra tutte le opinioni. Anche i cittadini orientati a votare No pagano il canone e hanno il pieno diritto di manifestare nelle reti pubbliche le loro ragioni. Se la Rai non garantisce il servizio pubblico non merita di essere pagata da milioni di cittadini condannati al silenzio.
Per firmare la petizione promossa da Liberacittadinanza vai al seguente link:
https://www.change.org/p/liberacittadinanza-anche-il-no-paga-il-canone