MA ANCORA "OGGI IL NOSTRO SISTEMA TRIBUTARIO NON E' PROGRESSIVO E NEPPURE PROPORZIONALE MA REGRESSIVO" (ON.le SCOCA ASS. COST. 23 MAGGIO 1947).
ECCO A VOI LA STORICA DIMOSTRAZIONE!
BREVE STORIA TRIBUTARIA! DALLA PROPORZIONALITA' REGRESSIVA DEL 1877 ALLA PROGRESSIVITA' DEL 1947 E DI NUOVO ALLA REGRESSIVITA' DI OGGI!
Il tema che “più uno è ricco più deve pagare” è stato ribadito sia dalla Rivoluzione inglese che da quella francese.
Questi movimenti si erano infatti già resi conto che non può esserci giustizia, intesa come equilibrio dei gruppi di una collettività, se non vi è una corretta perequazione dei beni.
Lo Stato dovrebbe quindi pretendere una maggior contribuzione da parte dei benestanti così da non gravare sui meno abbienti.
Nelle rivoluzioni questa è stata un’idea fondamentale, dettata proprio per salvaguardare le classi con minore ricchezza che dalla rivoluzione si aspettavano un ristoro ai propri mali.
Nel caso dell’Italia, a partire dal 1877, il modo in cui i sudditi del Regno dovevano contribuire alle spese dello Stato venne stabilito con Regio Decreto [2] che approvava il Testo Unico delle leggi di imposta sui redditi della cosiddetta "ricchezza mobile" (costituita dai redditi in denaro o in natura derivanti da capitale o da lavoro).
Dalla proporzionalità alla progressività! GIOLITTI - MEDA - VANONI - BERLINGUER - SCALFARI
L'On.le Giovanni Giolitti nel settembre del 1900
" Il paese,dice l'On.le Sonnino, e' ammalato politicamente e moralmente, ed e' vero: ma la causa più grave di tale malattia e' il fatto che le classi dirigenti spesero enormi somme a beneficio proprio quasi esclusivo e vi fecero fronte con imposte, il peso delle quali cade in gran parte sulle classi più povere.
Noi abbiamo un gran numero di imposte sulla miseria: il sale, il lotto, la tassa sul grano, sul petrolio, il dazio sui consumi, ecc.; non ne abbiamo una che colpisca esclusivamente la ricchezza vera; perfino le tasse sugli affari e le tasse giudiziarie sono progressive a rovescio.
Quando nel 1893, per stringenti necessità finanziarie, io dovetti chiedere alle classi più ricche un lieve sacrificio, sorse da una parte delle medesime una ribellione assai più efficace contro il governo che quella dei poveri contadini siciliani.
L'onorevole Sonnino, andato al governo dopo di me, dovette provvedere alle finanze rialzando ancora il prezzo del sale e il dazio sui cereali.
Io deploro quanti altri mai la lotta di classe; ma, siamo giusti, chi l'ha iniziata?"
ECCO COSA ACCADEVA
CON LA TASSA PROPORZIONALE
"Con l'imposta “complementare" sul reddito i contribuenti titolari di redditi fissi sono tassati fino all'ultimo centesimo; mentre, invece, il reddito dei professionisti e degli industriali e commercianti privati sfugge sempre, talvolta in notevole parte e talvolta interamente, al dovere tributario".
Sembra una dichiarazione di oggi ma è dell'On. Filippo Meda, Ministro delle Finanze nei governi Boselli e Orlando durante gli anni della Prima Guerra Mondiale e fu riportata in uno scritto del 1920.
DAL VERBALE N°130 DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE ( 23/05/1947) POSSIAMO LEGGERE.
Con questo articolo della Costituzione viene messa la parola fine all'ingiusta imposta proporzionale e sostituita con la parola progressività!
ON. SCOCA,(relatore per l’art. 53), relazione concordata con tutti i partiti e con L’On. MEUCCIO RUINI Presidente della commissione dei 75 Costituenti incaricati di redigere la COSTITUZIONE.
On. SCOCA: "tutti, anche gli stranieri, debbono concorrere alle spese pubbliche in modo che l’onere tributario complessivo gravante su ciascuno risulti informato al criterio della progressività.
L’attuale sistema tributario è regolato dall’art. 30 dello statuto albertino e basato sul criterio della proporzionalità.
Se poi consideriamo che più dei tributi diretti rendono i tributi indiretti e questi attuano una progressione a rovescio, in quanto, essendo stabiliti prevalentemente sui consumi, gravano maggiormente sulle classi meno abbienti, si vede come in effetti la distribuzione del carico tributario avvenga non già in senso progressivo e neppure proporzionale, ma in senso regressivo.
Per cui il peso fiscale del RICCO è assai INFERIORE a quello del POVERO che per una COSTITUZIONE come la nostra che vuole essere di EQUITÀ SOCIALE, FISCALE E DI SOLIDARIETÀ rappresenta una grave ingiustizia a danno delle classi più povere.
Questa ingiustizia deve essere eliminata in sede di accertamento del reddito globale personale, ciò significa che l’onere tributario complessivo (tributi diretti e indiretti n. d. r.) gravante su ciascuno risulti informato al criterio della progressività.
Lasciandosi guidare da un sano realismo, non si può negare che una COSTITUZIONE la quale, come la nostra, si informa a principi di democrazia e di solidarietà sociale, debba dare la preferenza al principio della progressività anziché a quello dello proporzionalità.
Le dispute dei “dotti” su questo tema mi hanno lasciato sempre perplesso; non così le osservazioni d’ordine pratico.
Ho sempre pensato che chi ha dieci mila lire di reddito e ne paga mille allo Stato con l’aliquota del 10%, si troverà con 9 mila lire da impiegare per i suoi bisogni privati; mentre chi ne ha centomila, dopo aver pagato un’imposta del 10% si troverà con una disponibilità di 90 mila lire.
E'ovvio che per pagare l’imposta il primo contribuente sopporta un sacrificio di gran lunga maggiore del secondo, e che sarebbe equo alleggerire l’aggravio del primo e rendere un po’ meno leggero il secondo.
La progressività deve essere effettivamente operante.
Si può discutere sulla misura della progressività.
Non sul principio!
“Non si può negare che il cittadino prima di essere chiamato a corrispondere una quota del suo reddito allo Stato per le spese pubbliche, deve soddisfare i suoi bisogni della vita quotidiana e quelli dei suoi famigliari.
Sono QUESTI CARICHI ECONOMICI e TRIBUTARI che caratterizzano quella CAPACITÀ CONTRIBUTIVA che l’articolo aggiuntivo concordato questa mattina mette a base dell’imposizione; ed i loro importi devono essere UTILIZZATI PER MISURARE GLI IMPONIBILI NELLA LORO CONSISTENZA EFFETTIVA.
Così potenzieremo l’imposta personale progressiva sul reddito e farla diventare la spina dorsale del nostro sistema tributario”(insieme di singoli tributi diz. Devoto Oli).
Presidente Assemblea Costituente
UMBERTO TERRACINI:
Pongo in votazione la formulazione dell’articolo presentato dagli On. SCOCA, MEDA ed altri accettato dalla commissione:
1) Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.2) Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
Approvato all'unanimità
Il testo integrale: presso la
COMMISSIONE CULTURA del circolo R. ANDREONI
E MAIL circoloandreoni@hotmail.it
DAL CIRCOLO DI STUDIO SULL'ESPERIENZA DI DON LORENZO MILANI
DON LORENZO MILANI
SULL’ISTITUZIONE DI UN DOPOSCUOLA
Rivolto ai genitori:
Mettetevi in uno stato d’animo di sovrani; smettete di aver paura, ricordatevi che i professori li pagate voi e li pagate caramente. Non so se sapete che le tasse le pagate voi, non le pagano i ricchi. In Italia il sistema è tale che le tasse le pagano i poveri. E sapete quanto spendete di tasse?
Se ve lo dico non ci credete: spendete 72mila lire a persona. Dico, ogni persona spende 72mila lire.
Voi non ve ne accorgete perché sono comprese nel prezzo della roba che comprate maggiorato da chi dice di pagare le tasse, ma non le paga.
Non sono mica i commercianti o gli industriali che le pagano; loro le gravano su di voi.
Quando voi pagate la roba, questa è già tassata. I commercianti sono gli esattori dello stato.
Tutti, anche i disoccupati, semplicemente mangiando, qualunque cosa mangino, o consumino, anche il sale e la luce, pagano le tas dell’istruzione se.
Ciò significa che una famiglia di cinque persone spende mille lire di tasse al giorno.
Se pensate a questo, ricordatevi che comandate voi, non la preside, non il provveditore o il ministro.
( Alla scuola di Barbiana c'è l'albero delle tasse dove si dimostra quanto superiori siano le indirette(IGE) sui consumi rispetto alle dirette( complementare) sulle persone).
L'On.le Vanoni nel gennaio del 1949 denunciava “ il fenomeno dell'evasione fiscale oggi si verifica su di una scala preoccupante e compromette un'equa ripartizione dei carichi tributari. In una simile situazione la " COMPLEMENTARE SUL REDDITO" diviene vessatoria e veramente insopportabile per gli onesti e per le categorie dei contribuenti che non possono sfuggire all'esatta determinazione dell'imposta.
E' chiaro che quelle categorie erano, come lo sono oggi, i lavoratori dipendenti e pensionati che avevano la ritenuta complementare,con aliquota unica al 4%, sui salari e sulle pensioni.
DI NUOVO GIOLITTI ANTONIO DOPO 110 ANNI
MA NELLE VESTI EUGENIO SCALFA
Editoriale di Eugenio Scalfari di domenica 5 settembre 2010:
IL FISCO CLASSISTA CHE BLOCCA IL PAESE
"CI SONO 200 MILA PRECARI NELLA SCUOLA CHE PER DECISIONE DEL MINISTRO GELMINI SARANNO LASCIATI CON IL SEDERE PER TERRA. CI SONO 500 MILA LAVORATORI CHE SI TROVERANNO DI FRONTE A PROBLEMI OCCUPAZIONALI.
CI SONO MOLTE AZIENDE CHE OCCUPANO 14 MILA DIPENDENTI CHE RISCHIANO LA CHIUSURA.
QUESTO E'IL QUADRO. TUTTO IN ORDINE MINISTRO TREMONTI?
LE RISORSE CI SONO, BISOGNA TROVARLE. LA PRIMA VIA DA PERSEGUIRE RIGUARLA LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE
CHE IN GRAN PARTE SI IDENTIFICA NEL MERCATO SOMMERSO.
ESISTE, INFINE, UN'ALTRA VIA DA PERCORRERE PER RECUPERARE LE RISORSE ED E' IL TRASFERIMENTO DEL CARICO FISCALE DALLE FASCE DEBOLI ALLE FASCE OPULENTI E DAL REDDITO AL PATRIMONIO.
IN UN PAESE DOVE LE DISUGUAGLIANZE SONO ENORMEMENTE AUMENTATE NEGLI ULTIMI VENTI ANNI, UNA OPERAZIONE DEL GENERE DOVREBBE ESSERE FATTA MA LA CASTA POLITICA FA FINTA CHE SIA IMPRATICABILE.
DICIAMO CHE NON E' POPOLARE PERCHE'COLPIREBBE IN MODO CONTINUATIVO LE CORPORAZIONI PIU'POTENTI, LE CLIENTELE PIU'SPREGIUDUCATE E UNA FASCIA DI ELETTORI PREZIOSA PER L'ATTUALE MAGGIORANZA.
LA VERITA' E' CHE LA POLITICA FISCALE IN ATTO HA CONNOTATI TIPICAMENTE CLASSISTI, COLPISCE IN BASSO ANZICHE' IN ALTO ED HA DI FATTO TRASFORMATO LA PROGRESSIVITA'FISCALE IN UNA VERA REGRESSIVITA' ( ON.LE SCOCA RELATORE ART.53 ASS. COST. 23 MAGGIO 1947).
CON TANTI SALUTI AL PRINCIPIO COSTITUZIONALE.
EPPURE UNA MODIFICA FISCALE NEL SENSO DI UN RITORNO, AL PRINCIPIO DELLA PROGRESSIVITA' CONTRIBUIREBBE FORTEMENTE AL RILANCIO DELLA DOMANDA E DELLA CRESCITA.
CONTRIBUIREBBE ALTRESI' AL TAGLIO EFFETTIVO DEGLI SPRECHI E ALL'AUMENTO DELLA COMPETIVITA'. PERO' NON STA SCRITTA NELLE TABELLE DI QUESTO GOVERNO, PERCIO' FINO A QUANDO NON CI SARANNO MUTAMENTI MUTAMENTI POLITICI SOSTANZIALI LA FINANZA E LA FISCALITA' CLASSISTE RESTERANNO INALTERATE, CON BUONA PACE PER CHI SOSTIENE CHE LA LOTTA DI CLASSE NON ESISTE PIU"!
( QUESTA ULTIMA FRASE E' DEL TUTTO UGUALE A QUELLA DI ANTONIO GIOLITTI DEL SETTEMBRE 1900)!!
ANCORA OGGI I TRIBUTI INDIRETTI REGRESSIVI SUI CONSUMI,CHE PENALIZZANO INGIUSTAMENTE I CETI MENO ABBIENTI, SUPERANO QUELLI DIRETTI PROGRESSIVI SULLE PERSONE FISICHE!
ANNO 2017.
L' IRPEF HA DATO UN GETTITO TOTALE PER 165 MILIARDI DI EURO!
LE INDIRETTE( IVA + ACCISE + IRAP + IRES + OLI MINERALI ) CHE SI RICARICANO SUI PREZZI DI VENDITA DI OGNI PRODOTTO ( PROVOCANDO UNA REGRESSIVITA' CHE COLPISCE I CETI MENO ABBIENTI)
HANNO DATO UN GETTITO TOTALE PER 180 MILIARDI DI EURO!
FLAT TAX PROPORZIONALE = RITORNO AL 1877 - PROGRESSIVITA COSTITUZIONALE = 1947