Dopo la inqualificabile distinzione fra partigiani ‘veri’ e gli altri da parte della ministra Boschi, sono arrivate le esclusioni dalle manifestazioni che celebrano la liberazione delle nostre città (come è accaduto a Firenze) e dalle ‘feste’ del partito di Renzi.
Oggi
come allora la difesa della democrazia prescinde dalle appartenenze
partitiche e l’ANPI difende gelosamente la sua autonomia e gli
ideali che portarono i Padri Costituenti a varare a larghissima
maggioranza la Costituzione su cui si fonda la nostra
Repubblica.
Fino a prendere, nel rispetto delle proprie procedure
democratiche interne, posizione contro le ‘riforme’ istituzionali
varate da un parlamento che non ha ricevuto alcun mandato popolare in
tal senso, e a invitare a votare NO nel referendum costituzionale.
Evidentemente questo fa ancora paura a personaggi che, appropriandosi del potere grazie a ingegnerie dichiarate incostituzionali e coscienti della insostenibilità delle proprie affermazioni, tentano ora di impedire perfino la semplice espressione del dissenso.
Siamo certi che quanti fanno riferimento a chi accettò di rischiare la vita per difendere un ideale di libertà non si faranno certo intimidire da battute sciocche e miseri boicottaggi, ma non possiamo non esprimere la nostra indignazione nei confronti di questi attacchi, che, caso unico nelle democrazie europee, sembrano rinnegare il grande processo culturale scaturito dalla fine della guerra.
Solidarietà all’ANPI e al suo presidente Smuraglia, che si batte ancora per la libertà di dire NO.
Francesco
Baicchi
Alfiero Grandi
Comitato per il No nel referendum
costituzionale