DOPO IL CROLLO DEL PONTE MORANDI… CHE FARE ?

di Umberto Franchi ex Dirigente CGIL - 21/08/2018

ATLANTIA è una Holding, che gestisce in concessione, molte autostrade Italiane tra cui la A 10 dove è crollato il viadotto. la Holding , come sappiamo è controllata dalla famiglia Benetton con il 30,23 % delle azioni, assieme a altri grandi gruppi finanziari come: Cassa di Risparmio di Torino; colosso del credito USA, HSBC, Fondi Americani BlakRok:
Ne 2017 , lor signori si sono spartiti utili per 1,17 miliardi di Euro, con un più 4% rispetto all'anno precedente, mentre le spese di manutenzione sono di minuite del 5% rispetto all'anno precedente. Naturalmente la fetta più grossa è andata alla famiglia Benetton.
Ora, c'è stato un periodo , chiamato della ricostruzione, (anni 60/70) , i grandi manager privati e pubblici, avevano una dignità con stipendi che superavano tra i 20 ed i 30 volte quello di un operaio.. ed. avevamo imprenditori che reinvestivano la maggior parte degli utili nell'innovazione tecnologica e nella manutenzione...
Oggi i manager percepiscono stipendi tra gli 80 e 100 volte quello di un operaio... i grandi imprenditori reinvestono i loro utili soprattutto nelle attività finanziarie (il caso Marchionne FCA, era lampante), oppure cercano di risparmiare su tutti i costi del lavoro, Salari, diritti , compreso quello della manutenzione e della sicurezza .
Vi ricordate della tragedia con il crollo di una fabbrica tessile , la “Rama Plaza” in Bangladesh, avvenuta nel 2013 ?... vi morirono 1,129 persone ,( quasi tutte giovani donne) ed oltre 2.000 feriti…
29 imprese Multinazionale si servivano della manodopera a basso costo di quell’azienda tessile e tra loro c’era anche il grande imprenditore Benetton… quello che fa i manifesti antirazzisti con un bambino bianco e nero che si danno la mano, ma che se può sfrutta gli operai fino alle ossa… e sapete con quanti soldi sono stati risarciti i familiari delle vittime accertate tramite DNA ? 200 dollari… ecco quanto vale una vita di una persona per lor signori.
Quindi, è necessario prendere atto che, se mai lo fosse stata , la classe dei capitalisti in Italia (ma anche nel Mondo), non è più alla testa dello sviluppo della civiltà umana e del Paese... ma è ridotta ad una classe di maniaci che coltivano l'avidità del profitto , al solo fine del possedimento del denaro, della ricchezza, del lusso...
Ed anche ogni acquisizione o nuova scoperta della scienza e della tecnologia, viene usata , non per il bene degli esseri umani, ma per acquisire nelle loro tasche più soldi..
Quindi , perché stupirci e parlare di tragico imprevisto per il crollo del ponte Morandi ? Se la manutenzione viene ridotta per fare più profitti, se già un anno fa si erano accorti che qualche cosa nei tiranti non funzionava , ma aspettavano il prossimo ottobre per fare manutenzione necessaria, è chiaro che si mettono in conto anche incidenti di quella portata (o come avvenne nelle FF.SS a Viareggio il 29 giugno 2009) . Per loro il maggior profitto giustifica anche le tragedia con la morte di molte persone !
E’ in questo contesto che le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato Castellucci sono penose. Esso ha detto: Che dalle verifiche fatte il ponte Morandi non doveva crollare… che bisogna aspettare i tempi della magistratura per capire cosa è avvenuto… che la società autostrade è pronta a rifare il ponte in otto mesi, spendendo 500 milioni di euro (sic).
Allora , fatti i funerali delle 43 vittime, e senza aspettare le indagini previste con i tempi della Magistratura, occorre dire con chiarezza che il crollo è stato causato da due eventi. Questi:
1) La società Autostrade che fa capo a Antlantia aveva l'obbligo di curare tutta la manutenzione e non lo ha fatto al fine di fare più utili . Perché se lo faceva il ponte non crollava è chiaro? Non lo dico io, lo dice il Procuratore di Genova che conduce le indagini !
2) Esiste anche una grave responsabilità del ministero dei trasporti che doveva effettuare i controlli tecnici necessari . Sia dei governi precedenti, che di quello nato da 80 giorni.. Controlli che non sono fatti perché manca anche il personale necessario a causa di scelte politiche di bilancio sballate , con tagli continui tagli ai servizi e spese per attività pubbliche , che mettono in discussione l’esistenza o meno di uno Stato (sic)... Ciò non può essere più permesso !...
Ora sicuramente , i ministri del governo giallo/verde, nel dopo incidente, si sono comportati da "dilettanti allo sbaraglio", ma dopo quello che è avvenuto, la decisione del governo di revocare l’incarico alla società concessionaria , è un atto dovuto e giusto… e a tutti coloro che sostengono il contrario perché c’è il rischio di pagare “20 miliardi” di penalità, credo che dovrebbero approfondire la giurisprudenza e forse capirebbero che a fronte di un concessionario che viene meno agli obblighi contrattuali di mantenere la funzionalità delle infrastrutture concesse, attraverso la manutenzione necessaria , siamo in presenza di una grave inadempienza che comporta la decadenza e che fa venire meno ogni obbligo di risarcimento all’impresa concessionaria , da parte dello stato.
I vertici della società autostrade, anziché cercare di difendersi , dovrebbero dimettersi e la Società che ha gestito fino ad oggi , dovrà essere obbligata , non solo a rifare il ponte ma anche a pagare tutti i danni..
Allora le cose da fare dopo il crollo del ponte Morandi , non possono che partire dalla consapevolezza che oggi, nella gestione privata delle attività pubbliche, il crimine si chiama proprio profitto... che viene ottenuto a danno della salute... dell'incolumità delle persone, con morti e feriti... con gravi disagi e disfunzioni per gli utenti... con grandi aggravi delle spese per bollette e tariffe...Ci sono poi attività come quella sanitaria dove il crimine del profitto, oltre a causare morti ...riduce anche gli esseri umani a larve non in grado di difendersi...
Ed allora è lo stato che deve tornare a gestire il pubblico … e lo può fare meglio del privato, reinvestendo gli intensi utili delle autostrade, nella sicurezza, nel risanamento e nell’innovazione senza pratiche clientelari o corruttive, ma negli interessi dei cittadini...
In questo quadro, il governo dovrebbe passare dalla facile propaganda , ad un piano di ri-nazionalizzazione (ri-pubblicizzazione) di tutte le attività pubbliche principali ed andare avanti nel vero cambiamento… con un piano di conversione ambientale a partire dal risanamento dei territori.. e dal raffirzamento del traspirto su roraia in alternativa a quello su gomma.


Dubito fortemente che senza lo sviluppo di un movimento di lotta adeguato nelle aziende, nei territori ed a livello generale, sia il governo giallo/verde, che la destra che è all’opposizioni (Compreso il PD) permetteranno che ciò avvenga …Per cui credo che senza una vera battaglia nel Paese, governo ed opposizione, (esclusa LeU e l’opposizione di sinistra extraparlamentare) finiranno, ancora, per adeguarsi alla volontà di lor signori.

Umberto Franchi
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