I 'CONTI' di RENZI e della UE

Dallo scontro in atto tra Renzi e la Commissione della UE, è più che evidente che l'unico parametro che sembra contare per il nostro PdC è il famigerato 3% di deficit sul Pil, che, tra l'altro, come ormai noto a tutti, non ha alcun valore scientifico ed è un numero inventato a suo tempo.
Per la Commissione si deve invece tener conto anche di altro... Ad esempio la Commissione ci fa notare che il nostro Debito Pubblico (per oltre un terzo allocato all'estero) è un moloch che cresce di mese in mese (2212 miliardi al Nov.2015, nuovo record storico...), e che continuando allegramente a fare deficit annuali, in assenza di inflazione, esso non può calare, ovviamente, a meno che non si riesca ad ottenere una più significativa e robusta crescita del nostro Pil.
La Commissione ricorda poi che nel 2017 è già previsto l'aumento di Iva e di Accise, per circa 15-16 miliardi, quali 'clausole di salvaguardia' già nelle Leggi di Stabilitá precedenti...
Renzi crede di poter fronteggiare la situazione, tagliando la spesa, per oltre 1 punto di Pil!
Ma nel nostro Belpaese è sempre stato più facile tagliare i Commissari alla Spending R. piuttosto che la spesa vera e propria, ed anche considerando tra l'altro che pure i tagli di spesa, secondo come vengono fatti, possono produrre recessione...
Come può allora andare a finire?
Che la Commissione aprirá molto probabilmente un'altra procedura di infrazione per deficit eccessivo. E che Renzi dovrà 'mixare' le misure per il rientro nei parametri, all'incirca per metà con tagli di spesa e per l'altra metà con aumenti di tasse (speriamo non a carico dei 'soliti noti'...)!

P.S.: nel frattempo, nessuno che evochi un vero recupero dall'evasione fiscale, che come ormai conosciuto da tutti, fa mancare annualmente oltre 120 miliardi di euro all'Erario...
Mah! (Che strano Paese).
Maurizio Sbrana da Lucca.