Il nostro Debito Pubblico ammonta a 2.222 miliardi di euro (agosto 2016).
"Quando lo Stato spende, genera comunque reddito, e da questo provengono sia le entrate fiscali che i risparmi che i cittadini destinano (anche) all'acquisto dei titoli del Debito Pubblico. Spendendo lo Stato genera le risorse che lo finanziano...
Ciò che ha mandato in rosso il saldo totale è stata la spesa per interessi, essendo l'Italia con 'saldi primari' positivi sin dall'inizio degli anni novanta.
Per questo è fondamentale (dunque) che la Banca Centrale intervenga sui titoli pubblici, tenendo molto bassi i tassi d'interesse..." (Sergio Cesaratto, Università di Siena, in 'Sei lezioni di economia', Ediz.Imprimatur, uscito in questi ultimi giorni nelle librerie).
(Anche se comunque - faccio osservare io - è altrettanto evidente che il livello dei tassi dipende anche dalle contingenze dei mercati finanziari globalizzati).
Ciò che dunque impatta, come su detto, sul Debito Pubblico, sono le 'entrate fiscali', che - guarda caso- sono alte rispetto al Pil ufficiale, ma che comunque in Italia sono di molto sottovalutate, a causa dell'elevatissima e abnorme evasione fiscale (è proprio di questi ultimi giorni una stima dello stesso Minfinanze che cifra il mancato introito per circa 120 miliardi di euro annui).
DUNQUE, il vero problema italiano resta sempre quello, da decenni...
Se si vuole riassestare il Paese, non resta che voler procedere seriamente, ed una volta per tutte, ad una convinta lotta all'evasione, tramite una Riforma Tributaria ad hoc.
È la logica che ce lo impone! E prima che sia troppo tardi...
Maurizio Sbrana
DANNI DISCONOSCIUTI DELLA LEGGE FORNERO
Maurizio Sbrana - Liberacittadinanza
Al Capo politico del Movimento Cinque Stelle
I firmatari della lettera
Un pericoloso atto di autolesionismo
Giuristi Democratici, Articolo 21, vedi altri in fondo all'articolo
“Nessun bambino dovrebbe entrare in carcere”
Redazione DINAMOpress.it