A testimoniarlo sono i dati forniti dal MIUR!( Ministero Istruzione Università e Ricerca).
Gli ultimi dati sulle iscrizioni all'anno accademico 2015-2016 descrivono un quadro allarmante:le famiglie con bassi redditi fanno sempre più fatica a garantire ai figli l'accesso alle università.
Dal 2005 – 2006 al 2015-2016 la quota di neoiscritti negli atenei italiani in uscita dagli istituti tecnici e professionali, notoriamente più frequentati dai figli di impiegati ed operai, è passata dal 40% al 26%. Un tracollo netto del 14% recuperato dai liceali, che hanno incrementato la loro presenza nelle aule universitarie dal 51% al 67%!
Secondo il sociologo De Masi “ l'incremento delle tasse universitarie e l'introduzione del numero chiuso ha scoraggiato i più deboli”!
Secondo Gianfranco Viesti,economista che insegna all'università di Bari, “ l'ipotesi più ragionevole è che questo dipenda dall'aumento delle tasse in crescita del 55% negli ultimi 10 anni ( il maggiore dopo il Regno Unito) in presenza di redditi familiari in contrazione”!
La Vice Presidente della Regione Toscana Barni Monica dichiara a Repubblica di Firenze di martedì 5 luglio
“la Toscana chiede al governo che riporti il fondo per le borse di studio agli stanziamenti degli anni passati. Ciò che ci preoccupa di più è che i giovani di famiglie meno abbienti non si iscrivano più all'università perchè i loro genitori non riescono a sostenerli negli studi”!
Alla scuola di Barbiana di Don Lorenzo Milani c'è ancora un cartello che riporta la piramide sulla selezione scolastica ed un altro che riporta il gettito fiscale suddiviso tra tasse dirette ed indirette, per dimostrare che la scuola la pagavano con le tasse gli operai e i contadini i cui figli, poi, venivano trascurati e dispersi per le strade.
Ancora oggi siamo in questa situazione.
Lo dimostrano i dati, sopra citati, del MIUR sulla dispersione scolastica mentre per le tasse lo dimostrano tutti gli anni i dati del MEF ( Ministero economia e Finanze): lavoratori dipendenti e pensionati concorrono alle spese pubbliche,compresa la scuola, con il 95% dell'intero gettito dell'Irpef mentre una Vera Patrimoniale, ma sul reddito,quella sui prodotti petroliferi ha un prelievo fiscale dell'80% che su un pieno di benzina mettiamo di 100 euro, 80 se ne vanno per le spese pubbliche e vengono pagate in parti uguali sia dal ferrarista che dal pandista violando,così la Costituzione nel suo articolo 53 sui precetti di capacità contributiva e di progressività del sistema tributario nel suo complesso!
Niente è cambiato!
Non resta che applicare la Costituzione nei suoi articoli 2 (per la solidarietà sociale) 3 ( per rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale per creare le pari opportunità) il 53 ( per il concorso di tutti alle spese pubbliche per rendere effettivi gli articoli 2 e 3 e tutti quelli che prescrivono i diritti sociali collettivi)!
DANNI DISCONOSCIUTI DELLA LEGGE FORNERO
Maurizio Sbrana - Liberacittadinanza
Al Capo politico del Movimento Cinque Stelle
I firmatari della lettera
Un pericoloso atto di autolesionismo
Giuristi Democratici, Articolo 21, vedi altri in fondo all'articolo
“Nessun bambino dovrebbe entrare in carcere”
Redazione DINAMOpress.it