60 NO. 40 SI !
Ora però è d'obbligo 'cambiare verso'.
Non si può andare avanti così: con un Debito Pubblico al 133% sul Pil (fine 2015). La Grecia è al 177%, ma la media dei 28 Paesi della UE è all'85%...
La Spesa per interessi sul Debito (2.213 miliardi a fine settembre 2016) è tuttora oltre il 4%. Cosa potrebbe accadere se i tassi dovessero d'ora innanzi ricrescere?
Sarà in grado la BCE di Draghi fare fronte a probabili fiammate speculative contro l'Italia?
I margini di manovra dell'Italia sono molto ristretti...
D'altronde in economia si deve sempre tener presente il cd. 'Effetto di spiazzamento': se una parte dei redditi e/o del risparmio privato finisce col dover forzatamente finanziare il Debito Pubblico tramite ulteriore imposizione fiscale (attualmente oltre il 43% sul nostro Pil, pari a 1.636 miliardi a fine 2015), sottraendo risorse ai consumi ed agli investimenti privati, le conseguenze negative sulla crescita economica saranno automatiche e certe, facendo diminuire il gettito fiscale, 'avvitando' ancor più la situazione...Ed i margini di manovra dell'Italia sono molto ristretti.
È evidente che una spesa pubblica di 826 miliardi di euro può (anzi, deve essere) razionalizzata, ma assieme a ciò occorre una redistribuzione della tassazione dalle fasce popolari e medie a quelle benestanti, unitamente ad una vera lotta alle evasioni ed alla corruzione. Le risorse nel Paese esistono, se è vero, come vero, che le evasioni rodono oltre 100 miliardi di euro annui e che la corruzione se ne mangia altri 50 ...Una classe politica più seria dovrebbe poter fare una Riforma Fiscale che riprendesse i concetti espressi da quasi 70 nell'Art.53 della nostra 'vecchia' Costituzione (e mai applicato fin qui!)...
ORA QUINDI OCCORRE un nuovo Governo Popolare, che finalmente voglia capire dove si sta andando, agendo velocemente soltanto per il BENE COMUNE!
Altrimenti non ci sarà nessuna via d'uscita reale...
AUGURI ITALIA !
Maurizio Sbrana.