L’Italia s’è desta.
Ha vinto la Costituzione. Ha perso il plebiscito.
Ha vinto il popolo. Ha perso il populismo cinico.
Ha vinto la sovranità del popolo. Ha perso il dogma per cui non ci sarebbe alternativa.
Ha vinto la voglia di continuare a contare. Di continuare a votare. Ha perso chi voleva prendersi una delega in bianco.
Ha vinto la partecipazione, il bisogno di una buona politica. Ha perso la retorica dell’antipolitica brandita dal governo.
Ha vinto un’idea di comunità. Ha perso il narcisismo del capo.
Ha vinto la mobilitazione dal basso, senza mezzi e senza padrini. Ha
perso chi ha messo le mani sull’informazione, chi ha abusato delle
istituzioni senza alcun ritegno.
Ha perso Giorgio Napolitano: che avrebbe dovuto unire, e invece ha scelto di dividere.
Ha perso Matteo Renzi, con tutta la sua corte: ma solo perché hanno
voluto cercare nello sfascio della Costituzione una legittimazione che
non avevano mai avuto nelle urne elettorali.
Un presidente del Consiglio che si dimette perché ha intrecciato
irresponsabilmente la sorte di un governo e la riforma della
Costituzione. Rivelatore il suo discorso: Renzi non ha detto di aver
sbagliato. Ha detto di aver perso (difficile dire il contrario).
Ma non hanno vinto la Lega, il Movimento 5 Stelle o la Sinistra. Hanno
vinto tutti i cittadini. Anche quelli che hanno votato Sì: perché tutti
continuiamo ad essere garantiti da una Costituzione vera. Che protegge
tutti: e in particolare proprio chi perde. Chi è in minoranza. Chi non
ce la fa.
E ora non raccontateci che l’Italia non vuole guardare avanti. È vero il
contrario: l’Italia ha capito che questo non era un cambiamento.
Ha vinto l’Italia che vuole cambiare verso. Ma davvero.
E ora che succede? Succede che la Costituzione rimane quella scritta da
Calamandrei, La Pira, Basso, Moro e Togliatti. Non quella riscritta
dalla Boschi e da Verdini.
E succede che Maurizio Landini fa i cappelletti, il piatto della festa.
Perché oggi è un giorno di festa. Per tutti: nessuno escluso.
Il campo da gioco c’è ancora. Da domani si gioca.
DANNI DISCONOSCIUTI DELLA LEGGE FORNERO
Maurizio Sbrana - Liberacittadinanza
Al Capo politico del Movimento Cinque Stelle
I firmatari della lettera
Un pericoloso atto di autolesionismo
Giuristi Democratici, Articolo 21, vedi altri in fondo all'articolo
“Nessun bambino dovrebbe entrare in carcere”
Redazione DINAMOpress.it