Lettera inviata al Presidente del Senato

di Rete per la Costituzione - 22/07/2014

AL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA SEN. PIETRO GRASSO

E, P.C. A TUTTI I SENATORI

 

Signor Presidente,

la “Rete per la Costituzione”, che unisce comitati e associazioni di ogni parte d'Italia per la difesa e l'attuazione della Costituzione italiana, si rivolge a Lei affinchè possa intervenire per impedire un ulteriore tentativo, questa volta procedurale, diretto a smantellare con una votazione ingiustificatamente frettolosa le norme della Costituzione sulla struttura istituzionale dello Stato per sostituirle con il progetto presentato all'Aula del Senato da Lei presieduto.

L'ultimo tentativo del governo attualmente in carica – in spregio alle prerogative parlamentari in materia costituzionale – è quello di “contingentare” i tempi di discussione sugli emendamenti proposti.

Non vi sono giustificati motivi per impedire lo svolgimento di una discussione che riguarda non solo chi è ancora il rappresentante della Nazione nel Senato della Repubblica e alla Camera dei deputati, ma l'intera Nazione, perchè decide il futuro democratico di questo Paese.

Nelle precedenti settimane abbiamo inviato lettere alla Commissione senatoriale per gli Affari costituzionali e poi a Lei e a tutti i componenti del Senato chiedendo l'assunzione di una responsabilità cosciente e consapevole su scelte che introdurrebbero nel quadro istituzionale del Paese revisioni destinate a segnare la nostra vita e la vita delle future generazioni: scelte che inciderebbero sui principi della democrazia rappresentativa e del giusto bilanciamento dei poteri che la Costituzione ha disegnato allora, 1948, per l'avvenire del Paese.

Oggi torniamo ad appellarci, a Lei che presiede l'Aula e ai senatori tutti, affinchè sia evitato un ulteriore insulto alla democrazia: il tentativo di far tacere le voci di chi, nello spirito della Costituzione, si sta battendo affinchè vengano discusse fino in fondo le proposte di revisione costituzionale.

Consideriamo di estrema gravità costituzionale costringere il Parlamento a tempi contingentati allo scopo di ottenere una votazione entro i tempi voluti e imposti dal governo.

Il popolo italiano non conosce le ragioni di questa riforma della Costituzione, non conosce i contenuti del presupposto che vi ha dato avvio – presupposto che in un'unica parola è stato chiamato “patto del Nazareno”-, non conosce i motivi di un'accelerazione per la sua votazione nell'aula parlamentare.

E' ancora in attesa di apprenderlo, come è suo imprescindibile diritto costituzionale.

Ma qualunque sia il motivo che spinge un organo istituzionale, il potere esecutivo, ad imporre all'unico organo sovrano, il Parlamento, scelte sostanziali e procedurali in materia costituzionale, preghiamo Lei e i senatori della Repubblica a non lasciare che si mortifichi, sino ad annullarne il valore, il ruolo legislativo primario di cui solo il Parlamento è titolare.

Da cittadini che hanno compreso che la posta in gioco è la democrazia, invitiamo Lei e tutti i senatori a porre in essere tutto ciò che è nei Vostri legittimi poteri per sventare questo ulteriore esecrabile tentativo di cambiare le regole dell'ordinamento statale dettate dalla Costituzione repubblicana.

21 luglio 2014

 

Distinti saluti

 

Rete per la Costituzione

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