Mancano le scuse

di Francesco Baicchi - 28/04/2014
Cosa dovrà ancora dire e fare l'ex-cavaliere perché la Magistratura gli revochi il beneficio dei 'servizi sociali', che dovrebbero presupporre il pentimento, l'accettazione della pena e la volontà di riabilitarsi?

Come avviene in alcune patologie psichiatriche il padrone di Forza Italia non riesce a non ripetere compulsivamente comportamenti indecenti. Non si spiega altrimenti l'offensiva affermazione di due giorni fa sulla Germania che negherebbe l'esistenza dei campi di sterminio nazisti, giudizio oggettivamente falso nei confronti di un Paese che ha sempre accettato le proprie responsabilità, con un rinnovamento della propria classe dirigente sicuramente superiore a quanto avvenuto nella nostra Italia, che ha tollerato e tollera ancora la riproposizione di simboli e manifestazioni esplicitamente legati al fascismo nelle stesse sedi istituzionali.

Ma Berlusconi, nel suo smisurato egocentrismo, rifiuta ancora una volta di misurarsi con la realtà, assecondato dai suoi dipendenti e pronto a smentirsi spudoratamente nel giro di poche ore.

Le parole nei confronti del candidato socialista Schulz e della Germania non possono però essere semplicemente ignorate come battute di un anziano signore sulle cui residue capacità mentali si stanno rapidamente ampliando le perplessità.

Bene ha fatto Jean-Claude Juncker, candidato dei Popolari Europei (che hanno colpevolmente accettato l'adesione di Forza Italia) sostenuto dallo stesso pregiudicato di Arcore, a chiedere che Berlusconi si scusi pubblicamente: attendiamo adesso sanzioni conseguenti da parte di una organizzazione che rappresenta forze politiche con ben altra storia e dignità, che non hanno alcun interesse a questa contiguità, se non sul piano elettorale.

Viene anche da chiedersi cosa dovrà ancora dire e fare l'ex-cavaliere perché la Magistratura gli revochi il beneficio dei 'servizi sociali', che dovrebbero presupporre il pentimento, l'accettazione della pena e la volontà di riabilitarsi.

Ma ancora più sorprendente è la mancata presa di distanza e l'assenza di scuse ufficiali alla Germania da parte del Presidente della Repubblica Napolitano e del segretario del PD Matteo Renzi (casualmente anche Presidente del Consiglio), che non possono dimenticare che Berlusconi non è un cittadino qualunque, ma il personaggio cui entrambi riconoscono, nonostante la condanna e la conclamata indegnità etica, il ruolo di principale interlocutore politico e col quale hanno deciso di contrattare lo stravolgimento delle nostre istituzioni democratiche.

Dato che ci sono, potrebbero scusarsi anche con gli italiani.

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