Questa è solo una anticipazione

di Francesco Baicchi - 17/06/2015

Le notizie di questi giorni, in particolare il tentativo di scaricare su altri la responsabilità delle sconfitte elettorali (negate oltre il ragionevole) e delle vicende di ‘mafia capitale’ confermano lo squallore personale del segretario del PD/presidente del consiglio. Ma la minaccia di sospendere l’assunzione dei docenti precari, giustificata dalla presentazione di emendamenti che potrebbero modificare (in genere in meglio) la ‘riforma’ della scuola, costituisce anche un esempio concreto delle conseguenze che avrebbe la modifica dell’iter legislativo prevista nella riforma costituzionale che deve ancora essere esaminata dal Senato.

 Il testo attualmente all’esame, frutto degli accordi opachi del Nazareno, prevede modifiche all’articolo 72 della Costituzione, che assegnano al governo il potere di pretendere una corsia preferenziale per ddl dichiarati ‘urgenti’, saltando il passaggio in commissione e imponendo di votare i provvedimenti nel testo originale, senza poter proporre emendamenti e senza un reale dibattito. Inoltre il governo potrebbe anche imporre la messa all’odg immediata e la votazione entro 70 giorni.  I criteri che consentono di ritenere ‘urgente’ o comunque rilevante un provvedimento non sono precisati, rimettendoli alla valutazione assolutamente discrezionale del governo.

Appare evidente l’annullamento dei poteri del Parlamento (ridotto alla sola Camera, nella proposta renziana), ridotto a semplice organismo di registrazione della volontà del capo dell’Esecutivo.

 Il ricatto operato sulla scuola, che punta a bloccare un dibattito serio sulle conseguenze della ‘riforma’,  è stato da più parti considerato una vendetta nei confronti degli operatori scolastici e degli studenti, scesi in piazza per protestare contro un provvedimento che ritengono sbagliato e che favorisce esplicitamente gli istituti privati a scapito, ancora una volta, della scuola pubblica. Il tentativo di aizzare contro l’opposizione e la minoranza interna la protesta dei precari, nascondendo la propria incapacità e indisponibilità a un vero confronto di merito, è fin troppo trasparente ed è una anticipazione di quanto accadrebbe con l’approvazione della riforma costituzionale.

 Quando si affronta il tema delle modifiche costituzionali è dunque indispensabile non ridurre il contrasto alla sola ‘riforma’ del Senato, che pure assegna a una camera di personaggi nominati all’interno della ‘casta’ dei consiglieri regionali addirittura il potere di votare le modifiche costituzionali;  le conseguenze della modifica dell’iter legislativo non sono meno pericolose, così come gravissima e inaccettabile sarebbe la possibilità per il governo di avocare a sé i poteri assegnati in certe materie alle regioni invocando genericamente ‘l’interesse nazionale’. E’ facile immaginarne le conseguenze in materia di tutela ambientale.

 L’intero impianto delle ‘riforme’ di cui Renzi rivendica la paternità, ma che di fatto sembrano spesso dettate da poteri non istituzionali (Confindustria, banche, Chiesa, ecc,,,), punta alla cancellazione degli strumenti di controllo, garanzia e partecipazione democratica, assegnando poteri assoluti a un Esecutivo che potrebbe essere (grazie alla legge elettorale) rappresentativo di una esigua minoranza di elettori.

Questi poteri, affidati all’egocentrismo di Renzi, stanno già causando gravi danni al nostro Paese, ma potrebbero addirittura finire in mani peggiori. 
3 dicembre 2018

DANNI DISCONOSCIUTI DELLA LEGGE FORNERO

Maurizio Sbrana - Liberacittadinanza
26 ottobre 2018
16 ottobre 2018

Un pericoloso atto di autolesionismo

Giuristi Democratici, Articolo 21, vedi altri in fondo all'articolo
22 settembre 2018