REDDITO DI INCLUSIONE E ART.53 DELLA COSTITUZIONE...

di Maurizio Sbrana - Liberacittadinanza - 31/08/2017

Dall'1.1.2018 entrerà dunque in vigore il nuovo Reddito di inclusione, che peraltro sostituirà altre 2 forme di sostegno al reddito (il 'Sostegno all'inclusione attiva' - SIA - e l'ASDI, assegno di disoccupazione).

Da un lato questa misura verrà applicata ad una scarsissima platea di beneficiari (circa 500-600 mila nuclei familiari, a fronte di dati 'ufficiali' di 1,6 milioni di poveri assoluti e 2,7 milioni di poveri relativi!), e veramente si tratta di 'briciole', devolute a nuclei con Isee non superiori a 6.000 euro annui (da circa 185 euro al mese per un 'single', a circa 490 euro per un nucleo familiare di 5 o più persone: da 6 a 16 euro al giorno!)...

Da altro lato si può considerare - ancora una volta - che l'ISEE è un sistema chiaramente 'fasullo' per il calcolo del reale livello di disagio sociale, avuto riguardo alla notoria grande diffusione dell'evasione fiscale del nostro Paese.

Quando invece nella nostra Costituzione esiste da quasi 70 anni l'Art.53, che potrebbe ben costituire una base per il calcolo della Reale 'CAPACITÀ CONTRIBUTIVA' di ciascun soggetto!

Ma purtroppo l'applicazione di questo essenziale Articolo per un Sistema Tributario equo e 'logico' non viene nemmeno preso in considerazione dalla nostra classe politica oligarchica ed arrogante!

E cosí con la massima probabilità anche questa misura non potrà produrre alcunchè di positivo: una vera 'rivoluzione' sarebbe invece l'applicazione integrale del citato Art.53, non altri palliativi, studiati con tutta evidenza soltanto per motivi elettoralisti...

Maurizio Sbrana.

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