Il commissariamento di un vasto territorio della zona flegrea, la sospensione della democrazia, la delegittimazione degli organismi democratici, in primis il consiglio comunale, sono atti che favoriscono chi ha inquinato a Bagnoli e i palazzinari pronti per fare affari e incassare profitti. Non lo permetteremo”. Non usano giri di parole gli aderenti dei collettivi e dei movimenti che si oppongono allo Sblocca Italia, il decreto approvato dal governo di Matteo Renzi che ha nominato Salvatore Nastasi, commissario straordinario e legittimato l’istituzione di un ‘soggetto gestionale’ che prevede l’ingresso di gruppi privati imprenditoriali.
Un atto che cancella il sistema di regole, i vincoli urbanistici e per la tutela ambientale.
Il sindaco Luigi de Magistris ha annunciato una dura opposizione. “Con questa nomina voluta dal presidente del Consiglio, nella sua opera di saldatura di ben individuati centri di potere – sottolinea il sindaco – si viola la Costituzione e si attenta all’autonomia della Città di Napoli.
Di fronte a tale violenza istituzionale ed incisiva protervia nel perseverare nel minare la coesione sociale e gli equilibri democratici reagiremo in maniera adeguata e proporzionata sul piano istituzionale e politico”. E chiarisce. “Non incontrerò Nastasi”. Il decreto Sblocca Italia, la nomina del commissario, la creazione di una società di gestione sono stati sollecitati da “Il Mattino” giornale del gruppo imprenditoriale Caltagirone che circa 30 anni da acquistò per pochi spiccioli lo stabilimento della Cementir, azienda pubblica produttrice di cemento.
Lo stabilimento si trova a Bagnoli. La struttura ha una bella “vista” sul mare di Posillipo e sulla baia di Nisida. I palazzinari romani sarebbero interessati a entrare nella società gestione per svolgere un ruolo di primo piano nella realizzazione di alberghi e alloggi residenziali. Dunque, potrebbe concretizzarsi una sorta di “patto del mattone”.
Stando ad alcune indiscrezioni trapelate dai “palazzi del potere partenopei”, in primis l’Unione Industriale, un ruolo di primo piano nel “patto per il mattone” potrebbe essere assunto dal presidente del Napoli, Aurelio de Laurentiis interessato ad radicale cambiamento urbanistico dell’area di Fuorigrotta da Mostra D’Oltremare – Piazzale Tecchio (dove c’è lo stadio San Paolo), fino all’ex area Nato di Bagnoli per realizzare la Città dello Sport, ristoranti, alberghi e centri di ricreazione.
Il “patto per il mattone” potrebbe concretizzarsi rapidamente solo con i “poteri commissariali”, stravolgendo la variante al piano regolatore, delegittimando gli organismi democratici(consiglio comunale) approvando i cosiddetti piani urbanistici attuativi.
I sostenitori del “patto” tenteranno di “assumere un ruolo” nelle prossime elezioni comunali, ‘orientando’, puntando a far vincere un sindaco e alla costituzione di un governo cittadino “funzionali” ai loro interessi e spazzare via gli unici ostacoli ai loro progetti: l’attuale primo cittadino, Luigi de Magistris e i movimenti territoriali.
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