Il 30 novembre 2015, si è aperta la
Conferenza sul clima di Parigi che vede
riuniti i rappresentanti di 190 paesi e
150 capi di Stato. “Il mondo deve
prendere atto che il Vertice di Parigi-
aveva detto la Pontificia Accademia
delle Scienze lo scorso aprile- potrebbe
essere l’ultima vera opportunità per
giungere a un accordo che mantenga il
riscaldamento globale di origine
antropica al di sotto di 2 gradi, a
fronte di una traiettoria attuale che
porterebbe ad un aumento devastante di 4
o più gradi.”
Una presa di posizione rafforzata
dalle parole di Papa Francesco giorni fa
alle Nazioni Unite per l’Ambiente a
Nairobi (Kenya) : ”Sarebbe triste e
oserei dire perfino catastrofico che gli
interessi privati prevalessero sul bene
comune.”
Il primo obiettivo di Parigi è
cancellare il vertice di Copenaghen
(2009) che si concluse in un fiasco
clamoroso. I vertici che seguirono,
Cancun, Durban, Doha, Varsavia, Lima,
sono finiti in un nulla di fatto.
E così siamo giunti sull’orlo del
precipizio. “Le previsioni catastrofiche
ormai non si possono più guardare con
disprezzo e ironia”- afferma Papa
Francesco in Laudato Si’. “Potremmo
lasciare alle prossime generazioni
troppe macerie, deserti, sporcizia. Il
ritmo di consumo, di spreco, di
alterazione dell’ambiente ha superato
la possibilità del Pianeta; lo stile di
vita attuale insostenibile può sfociare
solo in catastrofi ”
I dati scientifici sono categorici.
Lo ha detto in modo perentorio l’Agenzia
ONU per i cambiamenti climatici (IPCC)
nel novembre 2014 a Copenaghen: primo,
il riscaldamento globale esiste ed è
causato dall’uomo; secondo, gli effetti
sono già visibili con scioglimento dei
ghiacciai ed eventi meteo estremi ;
terzo, il peggio deve arrivare perché le
emissioni globali invece che diminuire,
sono aumentate. Gli scienziati dell’IPCC
(tutti scelti dai governi!) affermano
che, se si continuerà a usare petrolio e
carbone al ritmo attuale, a fine secolo,
avremo, se ci andrà bene, 3,5 gradi in
più, ma se ci andrà male, 5,4 gradi (già
2 gradi in più sono un dramma per il
Pianeta).
E l’IEA(Agenzia Internazionale
Energia): ”La porta di due gradi si sta
per chiudere. Nel 2017, si chiuderà per
sempre.” Abbiamo raggiunto quello che
gli esperti chiamano il ‘decennio zero’
della crisi climatica: o cambiamo
subito o rischiamo di precipitare nel
baratro.
Ecco perché il Vertice di Parigi è
l’ultima vera opportunità per salvarci.
Purtroppo la politica è prigioniera dei
poteri economico-finanziari che
governano il mondo. “Degna di nota è la
debolezza della reazione politica
internazionale- lamenta Papa Francesco
in Laudato Si’. La sottomissione della
politica a tecnologie e finanza si
dimostra nel fallimento dei vertici
mondiali sull’ambiente. Ci sono troppi
interessi particolari e molto facilmente
l’interesse economico arriva a prevalere
sul bene comune.”
Il dramma è che questo disastro
climatico sarà di nuovo pagato dagli
impoveriti. Dobbiamo saper unire il
“grido della Terra con il grido dei
poveri.” Sarà soprattutto l’Africa a
pagare le conseguenze con tre quarti
delle terre desertificate e con
centinaia di milioni di rifugiati
climatici.
Dobbiamo dunque affermare che le
emissioni incontrollate di gas serra
meritano il nome di crimini. Dopo i
crimini della schiavitù, della
colonizzazione, dei regimi totalitari,
ecco il crimine ecologico. Ridurre la
nostra impronta di carbonio non è una
semplice necessità ambientale, ma è ,
come afferma Desmond Tutu, il “più
grande cantiere di difesa dei diritti
umani della nostra epoca.” Non possiamo
accettare che le multinazionali si
arricchiscano con attività
climaticamente criminali. Desmond Tutu
chiede di far fronte alle cause e ai
fautori del riscaldamento climatico con
le armi dell’indignazione morale, del
boicottaggio, della disobbedienza
civile, del disinvestimento economico,
ma soprattutto con il disinvestimento
dalle banche che finanziano petrolio e
carbone. Se c’è una cosa certa è che ,
se vogliamo salvarci, dobbiamo lasciare
il petrolio e il carbone là dove sono,
sottoterra. (E’ una vergogna che Renzi
abbia invece aperto le trivellazioni per
il petrolio!)
“C’è bisogno di un sussulto morale
di chi, nei paesi ricchi non vuole
essere complice- scrive Christophe
Bonneuil- e lo manifesta in diversi
modi: soluzioni per vivere altrimenti e
meglio con meno, campagne per
costringere le banche a disinvestire
dalle imprese assassine del clima ,
pressioni sui governi affinché passino
dalle parole ai fatti in materia di
riduzione delle emissioni, resistenza
alle grandi opere…”
Mi auguro che l’enciclica Laudato
Si’ galvanizzi tutti, in particolare le
parrocchie e le diocesi per formare un
unico grande movimento per salvare la
nostra amata Madre-Terra.
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