Il Consiglio dei ministri del 29 agosto, dove Renzi proverà il blitz
“fiscal compact” per andare sul sicuro il giorno dopo a Bruxelles, non
sarà una “passeggiata di salute”. Insomma, non è detto che la
maggioranza uscirà propriamente indenne. Ilricatto di Forza Italia è
sempre lì al varco. La posta in ballo è alta. La tentazione di alzare il
prezzo in un momento delicato anche. Intanto, Renzi, fa finta di niente
e continua a twittare (#maddeche) su giustizia e scuola. Provvedimenti
che a questo punto servono a nascondere la sostanza del fallimento del
premier, la cui ancora di salvezza a questo punto è la Bce. Di fatto, la
Troika.
Il punto è semplice, di gravare ancora sulle tasche
degli italiani non se ne parla. Con la deflazione alle porte potrebbe
essere una delle tante micce accese sulla rivolta sociale trasversale,
soprattutto di chi ha un qualche titolo di debito. L’unico spazio di
manovra sono i tagli, i tagli e ancora i tagli. E con questa aria da
elezioni anticipate, ogni partito difenderà il suo orticello. Il muro
del debito, intanto, è troppo alto. E il Quantitative easing della Bce,
in caso, non garantisce proprio niente se non un aumento della spesa per
interessi, anche se a tassi inferiori rispetto al mercato!
Anche
sui tagli, insomma, lo smembramento della maggioranza è in agguato.
Stefano Fassina, ex viceministro all'Economia del governo Letta,
intervistato dalla Stampa invita a fregarsene dei vincoli e a fare "una
manovra espansiva per il 2015 di 16 miliardi per rendere strutturale il
bonus degli 80 euro, esteso ad incapienti e partite Iva".
L'ex
viceministro si sofferma anche sull'ipotesi di un prelievo sulle
pensioni: "Per ottenere miliardi bisognerebbe tagliare in modo drastico
la parte superiore a quel livello di 2500 euro e lo sconsiglio
vivamente". La spending review? "L'obiettivo di 16 miliardi e'
irraggiungibile nel 2015 e vorrebbe dire mutilare welfare, sanita',
scuola, trasporto pubblico locale, quindi le condizioni di vita delle
classi medie".
L’Ncd,che da un paio di settimane ha puntato
tutto sulle elezioni anticipate, dopo aver visto sfumare l’ipotesi Art.
18 ecco che riparte alla carica con la diminuzione della pressione
fiscale. Secondo Fabrizio Cicchitto (Ncd) la riduzione della pressione
fiscale sulle imprese va finanziata attraverso un taglio incisivo della
spesa pubblica secondo l'impostazione Cottarelli "partendo da quelle
partecipate di regioni,comuni e dello stesso Stato che costituiscono
oggi il cuore del sistema di potere di una parte del Pd che come
vediamo resiste in tutti i modi". Ma su quel tesoretto le mani lunghe di
Renzi sono ben posizionate con la replica del bonus.
A ricordare
che con la deflazione “non si possono piu' chiedere sacrifici a
lavoratori, disoccupati e imprese”. E che “il debito pubblico aumenta a
prescindere” è Francesco Boccia (Pd), presidente della commissione
Bilancio della Camera. "Siamo usciti dalla procedura d'infrazione
durante il governo Letta dopo una serie di interventi cumulati – dice
Boccia - che tutti gli italiani ricordano. Non si puo' dire che non
abbiamo rispettato le regole comuni".
Anche Boccia, come Fassina,
crede che il debito "ha piu' senso farlo aumentare consapevolmente per
due anni a fronte di una maxi riduzione delle imposte per dare uno shock
definitivo all'economia italiana in una legge di stabilita' triennale
tutta proiettata sulla crescita".
Anche per Boccia la direzione è la diminuzione delle imposte.
A
dare consigli alla Banca Centrale Europea, che non dovrebbe seguire
l'esempio della Federal Reserve con un programma di acquisto di titoli
di stato (quantitative easing) è sul Financial Times il vice-presidente
di BlackRock ed ex governatore della banca centrale svizzera, Philipp
Hildebrand. ''Italia e Francia sono messe talmente male – dice - che
nessun piano di quantitative easing riuscirebbe a farle crescere''.
L'autore
aggiunge che Roma e Parigi ''devono riformare il mercato del lavoro,
ridurre le tasse che pesano sulle imprese, snellire la burocrazia e
continuare a risanare i conti pubblici'' e ''non parlarne solamente,
perche' non serve''.
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