RENZI, NAPOLI, BAGNOLI, DE MAGISTRIS, LE ELEZIONI REGIONALI, LE MANI SULLA CITTÁ

di Lino D’Antonio Napoli - Liberacittadinanza - 06/12/2014

Ormai dovrebbe essere chiaro che tutte le scelte e le azioni politiche del governo presieduto da Renzi per Napoli sono in chiave anti de Magistris. Prima l’accordo di agosto che vedeva la firma del sindaco, del governatore della Campania Caldoro e del premier, che è stato clamorosamente disatteso dal governo, con un provvedimento, lo “Sblocca Italia”, che di fatto espropria dalle sue funzioni il comune di Napoli, nella parte specifica riferita al territorio di Bagnoli ed oltre. Infatti si riferisce anche alle aree contigue di Agnano ed alcune di Posillipo. Quindi, un vero e proprio commissariamento della città, assegnando al comune della terza città d’Italia un ruolo ininfluente e marginale.

Tale scelta politica scellerata, antidemocratica e anticostituzionale, che si può prefigurare come un vero e proprio golpe, è senza dubbio fatta a danno del sindaco de Magistris, destinando ben altro ruolo, primario, al governatore Caldoro. Perché ciò? Per antipatia nei confronti del sindaco? Ma simpatia e antipatia non allignano e non dovrebbero sussistere in politica, tanto più quando sono in gioco i rapporti tra istituzioni. Allora la risposta all’inevitabile interrogativo può essere inquietante in uno scenario, i cui contorni si delineano ogni giorno di più e non appaiono particolarmente esaltanti, dato il clima di malapolitica, di camarille, di corruttele e di compromissioni.

“Le mani sulla città”, a Napoli, sono sempre in agguato ed è prepotente l’intento di cementificare e di speculare sempre nell’interesse dei soliti noti. La cementificazione è ben prevista nello “Sblocca Italia” e ormai una speculazione senza regole, con la scusa dello sviluppo e di nuova occupazione, è diventato il chiodo fisso della destra, del Partito Democratico e della politica politicante in genere. Ciò, nonostante i continui segnali che giungono dai cittadini, i quali non ne possono più e respingono tale modo di far politica, anche ricorrendo all’astensionismo, questo agire politico. Emblematico è il caso di Napoli, dove la spregiudicata e irriguardosa politica renziana ha trovato un ostacolo insormontabile: Luigi de Magistris.

Quest’ultimo si è opposto, si oppone e si opporrà, con tutti i necessari mezzi democratici a sua disposizione, a respingere affarismo e cementificazione selvaggia. Non solo il governo nazionale, ma anche il PD, di cui il premier è segretario, si muove con iniziative politiche e grandi campagne di stampa, contro il sindaco di Napoli. Da pochi giorni è stato siglato un patto tra de Magistris e SEL, la quale, staccatasi definitivamente dal PD, è entrata in maggioranza nel governo della città.

Il sindaco ha dichiarato che non si sottrarrà al confronto, in vista delle prossime elezioni regionali, contribuendo magari, in collaborazione con il partito di Vendola, all’individuazione di un candidato alternativo alla destra che attualmente governa la Campania e al PD che in regione non ha svolto il proprio dovere di vera opposizione. Anzi il PD si è unito e amalgamato al resto del consiglio con lo scandalo dei rimborsi non dovuti ed in una anticipazione delle larghe intese. All’idea di una eventuale candidatura che non fosse riferibile ai soliti giochi di palazzo, la risposta del Partito Democratico è stata quella di indicare come candidato alla Regione Campania, Gennaro Migliore, fuoriuscito da SEL, uno dei tanti voltagabbana, che si muovono nell’opaco panorama della politica italiana, alla ricerca continua di visibilità personale.

Con l’intento, il PD, di coprirsi a sinistra, avendo praterie immense da condividere con la destra di Caldoro, di Alfano, di Mastella, di De Mita, dove cospicui pacchetti di voti sono ancora nelle disponibilità dei capobastone riconducibili all’ex sottosegretario e coordinatore PdL della Campania, Nicola Cosentino, oggi detenuto per camorra nel carcere di Secondigliano. Così come altri pacchetti di voto sono nelle mani dei bassoliniani. Di certo non sarà indolore l’accettazione della candidatura di Migliore da parte del PD locale.

Saranno assordanti i rumors del sindaco di Salerno De Luca, che già si è proposto per le primarie fissate per gennaio 2015. E adesso? Saranno annullate? E che dirà anche l’altro candidato, l’eurodeputato, bassoliniano, Andrea Cozzolino? È prevedibile che si accentui la guerra fratricida nel PD campano, dove ormai da tempo e senza soluzione si scontrano “bande l’un contro l’altra armate”.

Come si vede una raffigurazione nauseabonda dell’attuale momento politico, sia a livello locale che nazionale, a cui si aggiunge, inoltre, la rivelazione, da parte della Magistratura della gravissima cupola mafiosa, gravante sul comune di Roma e che coinvolge le maggiori forze politiche italiane. É proprio la corruzione il virus mortale, da cui la nostra politica non riesce a separarsi, quasi che tale morbo fosse ormai ad essa funzionale. Da notare che tale e squalificato personale politico, chiedeva le dimissioni di de Magistris.

Dunque, per concludere, per effetto dello “Sblocca Italia”, le “mani sulla città” possono concretizzarsi sul serio a Napoli e le persone come il sindaco non vanno bene in una fase di disinvolta e manifesta speculazione. Un motivo in più per una lotta ardua, ma sacrosanta, che se vinta, darebbe un colpo non da poco alla miope e pericolosa politica perseguita dal governo Renzi. 

Lino D’Antonio Napoli
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