Gli assessori di Roma,
Milano e Napoli, Francesca Danese, Daniela Benelli e Alessandro Fucito,
chiedono al governo di revocare la norma che di fatto toglie il blocco degli
sfratti. I responsabili alle politiche abitative delle tre aree metropolitane
più grandi d'Italia, in una nota, ricordano a Renzi che c’è in gioco “una
situazione altrimenti ingestibile da un punto di vista sociale e da quello
dell'ordine pubblico". A chiedere una proroga, “almeno temporanea” è Piero Fassino,
presidente dell’Anci. Di sfratti si parlerà il 7 gennaio all’incontro dei
sindaci. Sarà l’occasione per definire le proposte da avanzare al Governo, dice
Fassino.
Il ministro Lupi, intanto, chiude su tutta la
linea e rimanda al provvedimento del Governo che, secondo lui, considerando i
fondi di sostegno ha un valore di più di due miliardi. Unione inquilini aveva
già fatto notare nei giorni scorsi che si tratta di una cosa che non si
regge in piedi: "La ragione dei fondi di sostegno è quella di cercare di
impedire che si realizzino ulteriori sfratti, sostenendo le famiglie “border
line” ma non hanno alcuna incidenza su sfratti già emessi ed esecutivi per
finita locazione. Lì la sentenza già c’è stata e non è dovuta al fatto che
l’inquilino non pagava l’affitto. Anche sulle cifre, il governo continua
a fare il gioco delle tre carte: tira fuori dei numeri senza senso perché somma
gli stanziamenti fino ai prossimi 7 anni, dando invece per intendere che siano
quelli immediatamente a disposizione. La realtà è che il fondo sociale per gli
affitti che nel 1998 (anno in cui gli sfratti erano la metà di oggi) era,
tradotto in euro, di 300 milioni, oggi è di due terzi inferiore, arrivando a
100 milioni. "Il governo smentisca questo dato, se è capace!",
conclude l'Unione inquilini.
Fra le 30 e le 50 mila famiglie, in tutta Italia, sono a rischio di sfratto
esecutivo – evidenziano nella nota gli assessori, che porranno la questione
anche in sede Anci - per la mancata proroga degli sfratti di fine
locazione. Dall'inizio della crisi, cinque anni fa, Roma ha registrato
oltre diecimila sentenze per fine locazione; 4500 a Napoli e 4mila le
sentenze di sfratto a Milano sempre tra il 2008 al 2013.
Il 70% di queste famiglie avrebbe i requisiti di reddito e sociali (anziani,
minori, portatori di handicap) previste dalla legge per la proroga e, comunque,
lo stesso Viminale ammette l'incompletezza dei suoi dati - proseguono Francesca
Danese, Daniela Benelli e Alessandro Fucito - oltre 70 mila le sentenze di
sfratto in Italia alla fine dello scorso anno, più di 30mila quelli eseguiti,
il 90% dei quali per morosità, spesso incolpevole. Il presupposto delle
proroghe consisteva nell'impegno del governo di sostenere con adeguati piani i
comuni ma questi piani non si sono ancora visti.
Le richieste di intervento della forza pubblica da parte degli ufficiali
giudiziari sono state oltre 120mila. Ogni giorno sono 140 gli sfratti eseguiti
con la forza pubblica. Non esistono statistiche su quelli che avvengono senza
la polizia e, più in generale, le cifre ufficiali sono largamente sottostimate.
Una sentenza di sfratto colpisce, secondo le statistiche una ogni 353 famiglie.
Ma, escludendo le famiglie proprietarie di case e gli assegnatari di alloggi
pubblici, significa che ogni anno in Italia una sentenza di sfratto, quasi
sempre per morosità incolpevole, tocca una famiglia su quattro.
Quasi un quinto degli sfratti sono stati eseguiti in Lombardia, il 15% nel
Lazio e l'8% in Campania. "Ecco perché‚ torniamo a chiedere con forza la
proroga del blocco degli sfratti e politiche abitative strutturali che ci
consentano di uscire dalla logica dell'emergenza. Su questo sollecitiamo una
urgente riunione della consulta casa dell'Anci perch‚ sia ben chiaro il grido
di dolore proveniente dalle città metropolitane dove forte è il disagio".
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