Il 2 giugno 1946 non si votò solo per la Repubblica o la Monarchia, si elesse anche l'Assemblea costituente, incaricata di elaborare la nuova Costituzione. Dopo tanti decenni il Parlamento ha approvata una riforma vasta e controversa di quella Costituzione, che prossimamente verrà sottoposta a referendum. Noi accompagneremo le discussioni dei nostri concittadini con l'informazione e il ragionamento critico.
Cominciamo col documento essenziale di ogni discussione, il testo della riforma. Per renderne più umana la lettura proponiamo il "testo a fronte" della Costituzione, articolo per articolo, prima e dopo l'intervento del Legislatore: clicca e scarica Testo a fronte Costituzione prima e dopo la riforma.pdf.
Il Senato, è noto, viene radicalmente
trasformato (diventa il Senato rappresentativo delle
Istituzioni territoriali). Può essere utile e curioso
conoscere le discussioni che i Costituenti eletti il 2 giugno
1946 svolsero sull'argomento. Una nostra pubblicazione
ricostruisce i momenti essenziali di quelle discussioni e
fornisce, per ciascuno di essi, i link agli Atti
dell'Assemblea costituente. Cliccandoli il lettore potrà
svolgere gli approfondimenti personali desiderati. Clicca e
scarica Il Senato all'Assemblea
Costituente.pdf
E’ noto che l’atteggiamento di molti sulla riforma della Costituzione (in particolare sul nuovo Senato) è fortemente condizionato dall’Italicum, la nuova legge elettorale per la Camera dei Deputati caratterizzata in senso ipermaggioritario. Il timore è che dal cumulo di queste due riforme possa derivare una brutale semplificazione della nostra vita democratica.
Nel febbraio scorso il Tribunale di Messina ha rinviato proprio l’Italicum alla Corte costituzionale per un vaglio sui punti di maggior rilievo (soglia di accesso alla rappresentanza unitamente al premio di maggioranza, mancanza di soglia minima per accedere al ballottaggio, capolista bloccati e pluricandidati).
Il giudizio della Corte sulla costituzionalità della nuova legge elettorale arriverà prima o dopo il referendum sulla riforma della Costituzione? Sommessamente, vorremmo sperare che arrivasse prima.
Indipendentemente dall’esito della pronuncia, un giudizio così autorevole avrebbe il potere di rassicurare e rasserenare gli animi, disponendoli a quella più attenta considerazione delle cose nel loro proprio ordine senza la quale una democrazia può facilmente smarrire la direzione del proprio cammino.