Amministrative - Comunali - Ballottaggi

di Giovanni Scavazza - 16/06/2015
Circa i risultati dei ballottaggi di domenica scorsa, in base a come la penso io, pensiero che ho più volte comunicato, la destra non può dilagare (come d'altra parte la sinistra), per due buoni motivi:

1 - non esiste più la destra (o la sinistra). In questo momento, nel più classico stile americano (anche se in Italia viene applicato ovviamente "all'amatriciana") i due schieramenti che apparentemente si contrappongono sono in realtà due facce della stessa medaglia (come il partito repubblicano e il partito democratico negli USA). Le differenze di comportamento sono minime e più fumo negli occhi che altro, in caso di vittoria dell'uno o dell'altro schieramento. Come abbiamo visto questa cosa era vera anche ai tempi di Prodi, D'Alema e Ulivo, figuriamoci ora. Questi sono tutti d'accordo tra loro, buoni amici per spartirsi il bottino (il bottino siamo noi, i nostri redditi, i nostri diritti, i nostri figli e il loro futuro). Sono anche l'espressione degli stessi interessi: casta di privilegiati, speculatori, unopercento dei ricchi a spese dell'altro 99 percento.

2 - Con la maggioranza assoluta degli elettori che non va più a votare (finalmente) quella che sembra (ragionando in percentuali) una valanga di voti che si è spostata, sono in realtà (in termini numerici) poche migliaia di voti (anche considerando per buoni i voti ufficali, che saranno stati sicuramente manipolati da brogli). Sono ribaltabili in qualunque momento. Non indicano orientamenti stabili dell'elettorato.

E' anche improprio parlare di "livello nazionale", che nell'Europa dei mercanti, banchieri e speculatori ormai non esiste quasi più, almeno nei Paesi politicamente deboli come il nostro. Che cos'è diventato il cosiddetto "livello nazionale"? Un posto dove i malavitosi componenti i poteri forti mettono i loro pagliacci/burattini, che poi manovrano a piacimento. Che cosa accadrà "a livello nazionale"? Che chi comanda davvero elimini il pagliaccio/Renzi e metta un altro pagliaccio al suo posto? Lo hanno già fatto con pagliaccio/Berlusconi, lo hanno già fatto con pagliaccio/Monti, lo hanno già fatto con pagliaccio/Letta. Cosa è cambiato per gli onesti? Niente.

In tutto questo scenario c'è di buono un elemento e mezzo. Il mezzo elemento buono sono i voti del Movimento 5 stelle. Nonostante le contraddizioni, sono persone che vogliono cambiare le cose. In futuro, se qualcosa cambierà, potranno essere utilizzabili. L'elemento buono per intero è appunto la percentuale di elettori che diserta le urne, sempre maggiore e sempre più come se fosse un partito, o un embrione di esso.

Tuttavia non si sà quando questa cosa e mezza, potenzialmente positiva, darà i propri frutti. L'astensionismo e la voglia di cambiamento sono come un grande campo arato, con terra fertile, concimato a dovere, diserbato, che si trova in una zona con clima mite e ideale per l'agricoltura. Volendo, quel campo è giù pronto, potrebbe facilmente essere lavorato e darebbe frutti ottimi e abbondanti. Ma appunto: deve essere lavorato, non si semina da solo, non si irriga da solo, non produce frutti senza che nessuno si rimbocchi le maniche e lo lavori.

E qui ritorna il discorso di sempre: se non si mette su una buona squadra di coloni che sa il fatto suo, vestiti di rosso, con falci e martello e soli dell'avvenire, che si mette seriamente a lavorarlo, quel campo potenzialmente così fertile resterà così com'è, con l'aratro desolatamente solo, abbandonato in mezzo alla magione, con in lontananza lo sciabordio delle lavandare, come nella poesia del buon Giovannino Pascoli.
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