In numerose città italiane i cittadini e le associazioni impegnati per la difesa e la attuazione della nostra Costituzione sono organizzati in Comitati unitari attivi fino dal 2006, in cui furono protagonisti della vittoria nel referendum che bocciò la 'riforma' Berlusconi. In queste settimane, di fronte all'intenzione del Governo di mettere di nuovo mano alla Costituzione con metodi che derogano dalle normali procedure e con ipotesi lesive dell’impianto parlamentare della nostra Repubblica, altri ne stanno nascendo.
L’opinione pubblica che segue con attenzione continua le questioni costituzionali e istituzionali, dalle quali dipendono in buona misura le sorti della Repubblica anche in questa fase di grave crisi economica, intende non dare deleghe in bianco e svolgere invece una azione di civile vigilanza e controllo democratico.
Per dare più forza al proprio impegno i Comitati, nel corso di una assemblea che si è svolta a Bologna sabato 6 luglio con la presenza di rappresentanti di numerose città, hanno costituito una 'rete' nazionale che ha deciso
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di organizzare una rete di contatto permanente per lo scambio di informazioni e per concordare azioni comuni, utilizzando anche la pagina Facebook 'Rete per la Costituzione' per facilitare la diffusione di comunicazioni e analisi su procedure, obiettivi e conseguenze delle riforme in discussione
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di sollecitare tutte le realtà che hanno aderito alla manifestazione di Bologna del 2 giugno scorso a realizzare al più presto un nuovo incontro nazionale
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di essere presenti al Seminario promosso per il prossimo 23 luglio dalla Associazione nazionale Salviamo la Costituzione: aggiornarla non demolirla, a cui aderisce la maggior parte dei comitati.
I Comitati inoltre hanno assunto l’impegno di informare in modo capillare la cittadinanza dei propri territori con tre obiettivi prioritari:
- contrastare l’intenzione del governo di non rispettare l’art.138;
- opporsi ad ogni tentativo di trasformare la Repubblica in senso presidenziale;
- chiedere la riforma della legge elettorale come priorità assoluta.
Su questi temi i Comitati promuoveranno a livello locale incontri con i rappresentanti in Parlamento dei rispettivi territori, in particolare sostenendo quanti di essi hanno espresso dubbi sulla procedura e sul merito della riforma che si vuole avviare.