Comunicato Stampa
Coordinamento Nazionale No Triv
Roma, 19 gennaio 2016
Il Coordinamento Nazionale No Triv apprende con grande soddisfazione che la Corte Costituzionale ha ammesso il quesito referendario sul mare, così come riformulato dalla Corte di Cassazione. I cittadini saranno chiamati a esprimersi per evitare che i permessi già accordati entro le 12 miglia possano proseguire anche oltre la scadenza, per tutta la “durata della vita utile del giacimento”. Rimane fermo il limite delle 12 miglia marine, all’interno delle quali non sarà più possibile avviare alcun procedimento.
La sentenza della
Corte Costituzionale dimostra come le modifiche alla
normativa apportate dal Governo in sede di Legge di
Stabilità non soddisfacevano i quesiti referendari e,
anzi, ne rappresentassero sostanzialmente un tentativo di
elusione.
"Nei prossimi giorni" - dichiara Domenico Sampietro del Coordinamento - "con il Conflitto di attribuzione nei confronti del Parlamento promosso da sei Regioni, cercheremo di restituire ai cittadini altri due quesiti: sulla durata dei permessi, e sul Piano delle Aree.
Il Piano delle Aree, abilmente abrogato dal Governo in Legge di Stabilità, è quello strumento che obbliga Stato e territori a definire e concordare insieme quali sono le aree in cui è possibile intervenire. Uno strumento di concertazione fondamentale, soprattutto in vista del referendum costituzionale del prossimo autunno, che potrebbe accentrare il potere in materia energetica nelle mani dello Stato.