INVETTIVA CONTRO IL P.I. – AGLI IDIOTI SI ADDICE IL SILENZIO

di Enzo Marzo - Critica Liberale - 28/07/2018

Si è chiuso il cerchio. Il consorzio affaristico per il potere fascio-leghista e casaleggino ha compiuto un passo determinante, e ora ha in  mano l’intera informazione pubblica. A cui si assommerà mediaset,, reti di un Berlusconi  “di lotta e di governo”. Vedremo, sorridendo amaramente, chi darà al putiniano Foa i voti che ancora gli servono. Così la libertà d’informazione compie il suo ultimo salto verso il baratro. Ne parleremo, ne parleremo a lungo.

Ma che ci si poteva aspettare da quel consorzio di cui sopra, tutto buoni propositi e gestione alla napoletana da prima repubblica, solo con un po’ di protervia in più? Salvini ha avuto persino la faccia di c. di dichiarare: «Stiamo scegliendo le persone migliori, c’è una società di cacciatori di teste che ha valutato e certificato». Cacciatori di teste molto pigri, che hanno cercato solo nel salotto di Casaleggio, il ReAzionario dei 5stelle, e nella redazione del “Giornale” di Berlusconi.

Ma ora la nostra cultura democratica e liberale ci spinge a scrivere anche di altro. Siamo trasecolati di fronte alla reazione del Pd, o meglio di quello cui proprio questa vicenda ci legittima più che ampiamente di dare il vero nome: P.I., il Partito Idiota.

Naturalmente lo sapevamo da alcuni anni, ma ogni volta che il Nazareno ci mette di fronte alla pro­­­­va provata della sua perfetta idiozia gli antichi amori per la sinistra ci fanno infuriare, anche se sappiamo che non c’è più niente da fare: l’idiozia è talmente radicata che sarà inestirpabile. Sarà (è stata?) la malattia mortale del Pd. Ma perché questa volta l’idiozia è così greve?  Tanto per cominciare perché non si possono offendere gli italiani, mostrando di credere che in 60 milioni negli ultimi decenni abbiano preso i gommoni e si siano trasferiti in massa in un altro continente e quindi legittimamente siano poco informati sulla loro televisione pubblica. Che abbiano smesso di accendere la Tv per bersi il Tg1, il Tg2, il Tg3, e così via. Che abbiano dimenticato le lottizzazioni selvagge, il servilismo dei giornalisti, il conformismo estremo dei programmatori, la vergogna della propaganda politica quotidiana.

Invece appare evidente che sono i piddini a vivere in un altro mondo. Così adesso il segretario Martina, senza vergognarsi neppure un po’, inventa  l’acqua calda  e pomposamente proclama: «In Rai va in onda la spartizione tra Lega e 5Stelle» . La notizia, così detta all’improvviso,  stravolgerà gli italiani , che in questi decenni non hanno visto all’opera neppure l’ombra di una lottizzazione. I senatori dem precipitano nel ridicolo scrivendo: «La Rai è di tutti, non è proprietà di M5s e Lega». Rincalza un altro dem, Fiano:  «Mai nella nostra storia repubblicana  le forze di governo avevano osato un tale attacco al pluralismo dell’informazione pubblica» .  Ammiriamo i senatori dem e Fiano, che dimostrano un ardire da leone. E porgono il fianco al primo bambino che passa e chiede: «Ma fino a oggi la Tv era di tutti?».

E quindi passiamo all’argomento che più ci interessa. Fiano cade in un grosso errore. E’ un parlamentare di lungo corso ma di memoria corta. Dov’era Fiano quando il suo Segretario, il vero capo del P.I., in  un eccesso di cesarismo velleitario, a furia di voti di fiducia ha piegato il Parlamento per varare un riforma della RAI che concentrava, per la seconda volta nella  storia (la prima avvenne per la tv democristiana fino agli anni ’70) tutto il potere decisionale nell’Amministratore delegato e nel Presidente. Scelti, lo ripetiamo fino alla noia, dal Governo. Questa è stata la nuova riforma Renzi. Garantiva il pluralismo? I suoi avversari ora l’hanno solo applicata. Attendiamo risposta. Renzi, con il partito P.I.,  ha costruito un perfetto mortaio contro la libertà d’informazione, con l’arroganza del politico  convinto  che governerà all’infinito, senza immaginare  che, quel mortaio, nuovi governanti lo avrebbero usato contro di lui, e purtroppo contro gli italiani tutti.

Adesso piddini, a voi si addice il silenzio, perché neppure dopo la prova dei fatti avete l’onestà intellettuale e civile di riflettere sulle vostre poltiche, e dire che la Vostra riforma imposta era, e quindi rimane, assolutamente liberticida. Vergognatevi, ladri di democrazia.

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