La sentenza Eternit è stata così clamorosa che la politica non ha potuto non reagire e per bocca del governo da subito il “Ddl alle Camere in pochi giorni” per cambiare le vergognose norme sulla prescrizione: benissimo ma era un atto dovuto alle vittime, ai familiari e a tutti quelli che continueranno a soffrire e morire di amianto nel silenzio e dimenticati nei prossimi decenni.
Ma per tutti quelli che ogni giorno sono vittime di infortuni, spesso mortali, sui luoghi di lavoro cosa facciamo? Ai loro familiari cosa promettiamo come classe politica? Come Paese? Il Testo unico su salute e sicurezza è bellissimo nei contenuti scritti ma pochissimo applicato nella realtà.
In un Paese normale le misure di prevenzione individuali e collettive sono un valore sociale su cui investire, nel nostro NO. Siamo una“Repubblica Democratica fondata sul Lavoro” ma in nome del risparmio, della crisi che morde, della concorrenza al ribasso, della deregolazione delle norme per togliere lacci e lacciuoli alle imprese sono un “costo da tagliare”.
Mi chiedo quando la smetteremo con questa ipocrisia, con queste “lacrime di coccodrillo” per cui a ogni tragedia o a ogni sentenza ingiusta piangiamo i morti o critichiamo i giudici, promettendo alle vittime e a noi stessi che non “succederà mai più”.
La "buona politica" deve occuparsi anche di questo, mettendo fuori dal mercato del lavoro i “banditi”, con la consapevolezza che ha il diritto/dovere di mettere ognuno di noi in condizioni di sicurezza, perché sul lavoro la “fortuna” non basta per tornare a casa tutte le sere “interi” e con le proprie gambe................si chiama RESPONSABILITA' SOCIALE. Il “Jobs Act” avrebbepotuto/dovuto occuparsi anche di questo, invece silenzio….