Il Consiglio Comunale di Parma
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considerato che il principio cardine dello Stato di diritto, fondamento imprescindibile dei sistemi democratici, è la soggezione di tutti i Cittadini, nessuno escluso (nemmeno i titolari delle funzioni pubbliche), alla legge;
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rilevato che, in coerenza con tale principio, nelle democrazie l’elezione ad una carica pubblica non comporta impunità né in relazione a responsabilità derivanti dalle azioni esperite dai governanti come privati né a quelle correlate all’esercizio delle funzioni pubbliche;
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considerato che senza un sistema di regole vincolanti per tutti i Cittadini, nessuno escluso, non vi è democrazia, ma si ricade in una forma di totalitarismo, regime caratterizzato dal riconoscimento ai Governanti (o a taluni di essi) dello stato di persona “legibus solutus”, cioè al di sopra della legge;
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vista la Costituzione italiana, il cui impianto si ispira ai suddetti principi;
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richiamato, in particolare, l’art. 3 Cost.;
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considerato, altresì, che la Costituzione italiana non prevede per gli eletti impunità di sorta, ma, caso mai, un di più di doveri (art. 54 Cost.);
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considerato che tutti i suddetti principi sono stati violati attraverso l’adozione di leggi “ad personam”, che hanno teso ad interferire sullo stesso svolgimento dei singoli processi e che hanno stravolto, sul piano della Costituzione materiale, il principio dell’uguaglianza di ogni Cittadino di fronte alla legge, tentando di riportare indietro le lancette al ventennio fascista;
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rilevato che, il magistero della Corte Costituzionale ha impedito che lo stravolgimento dell’ordinamento costituzionale fosse totale e irreversibile;
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considerato che l’on. Berlusconi, di fronte alle recenti imputazioni per presunta concussione e per presunta prostituzione minorile, ha assunto, di nuovo, un atteggiamento del tutto contrario ai principi costituzionali, anziché dimettersi secondo le prassi universalmente invalse in simili situazioni in tutti i paesi civili e democratici;
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preso atto, altresì, che l’on. Berlusconi ha ribadito, ancora una volta, l’intenzione di avvalersi delle proprie prerogative pubbliche per impedire il processo e per incidere sulle leggi, che hanno consentito l’emergere (anche) degli ultimi presunti reati al medesimo addebitati;
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condannata, per la sua evidente valenza sovvertitrice dell’ordine costituzionale, la minaccia di “punizione” avanzata dall’on. Berlusconi nei confronti dei Magistrati inquirenti;
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ritenuto che la difesa dell’ordinamento costituzionale sia una prerogativa anche dei consigli comunali;
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considerato che la suddetta prerogativa sia particolarmente pregnante per una Città come Parma, medaglia d’oro della Resistenza, per l’intima e inscindibile relazione che vi è tra democrazia e Stato di diritto;
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ricordato che la tensione illiberale dell’on. Berlusconi è emersa anche nella crescente aggressione nei confronti della Stampa e delle trasmissioni non omologate al suo pensiero, con atteggiamenti del tutto intollerabili ed indegni anche alla luce dell’art. 54 Cost.;
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rilevato che la violazione del diritto di cronaca è tanto più intollerabile, quanto più si consideri che è lo stesso on. Berlusconi che ha voluto inscenare il processo mediatico per non sottoporsi a quello costituzionalmente previsto;
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richiamati i moniti del Presidente della Repubblica e del Vice Presidente del C.S.M.;
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richiamate, altresì, per quanto non riconducibili al confronto istituzionale e politico, le riflessioni del Segretario di Stato Vaticano e del Presidente della CEI;
CONFERMA
l’imprescindibile rispetto della Carta Costituzionale e, quindi, della soggezione e dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge; e, conseguentemente,
INVITA, pertanto,
l’on. Berlusconi a difendersi nelle sedi giudiziarie nei modi e nelle forme consentiti a tutti i Cittadini;
INVITA
altresì, l’on. Berlusconi al rispetto delle Istituzioni a partire dalla Corte Costituzionale e dall’Ordine Giudiziario, e dei diritti fondamentali, in primo luogo quelli della libertà di opinione e del diritto di cronaca (art. 21 Cost.), evitando atteggiamenti sovvertitori dell’ordinamento costituzionale e l’abuso delle prerogative pubbliche;
DA MANDATO
al Presidente del Consiglio e al Sindaco di trasmettere il presente o.d.g. all’on. Silvio Berlusconi, al Presidente della Repubblica e al Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Parma, 29.01.2011
Giorgio Pagliari, Franco Torreggiani, Danilo Amadei, Matteo Caselli, Giuseppe Crialesi, Massimo Iotti, Carla Mantelli, Giuseppe Massari, Pierpaolo Scarpino, Maurizio Vescovi, Maria Rita Zennaro