Apprendiamo con notevole rammarico dell'apertura, presso il plesso universitario di Lettere in via d'Azeglio, di una sala di preghiera per studenti musulmani che si aggiunge a una cappella cattolica precedentemente istituita all'interno del Campus Universitario.
La presenza di luoghi di culto all'interno dell'università è un’evidente violazione della laicità, elemento che dovrebbe essere un pilastro di un'istituzione statale come è il nostro ateneo.
Forse i suoi amministratori non hanno ben chiaro il concetto di laicità e pensano erroneamente che il suo rispetto passi per l'elargizione di spazi a tutti i credi e a tutte le confessioni che ne facciano richiesta, quando invece la laicità di un istituto pubblico consiste semplicemente nel tenere fuori dalle proprie attività qualsiasi iniziativa che abbia lo scopo di sostenere e promuovere il credo religioso.
L'inaugurazione della sala è stata accompagnata e legittimata da un seminario sul valore del dialogo che voleva essere “un invito alla riflessione sul pluralismo religioso in una società multiculturale”.
L’UAAR è in prima fila nel riconoscere l'importanza del dialogo e dell'apertura verso culture e tradizioni differenti, ma i principi di laicità dello stato e delle sue istituzioni non possono essere intaccati in alcun modo.
Tra l’altro la gratuita concessione privilegia le religioni col maggior numero di seguaci, escludendo tutte le altre, nonostante gli studenti con altro credo: ebrei, buddisti, etc. oltre naturalmente ad atei e agnostici, paghino regolarmente le tasse come i cattolici e i musulmani.
E’ intollerabile infine la conversione di preziosi spazi universitari a luoghi di culto nell’attuale contesto dei continui tagli dei fondi pubblici che rendono sempre più arduo fornire aule, attrezzatura e didattica adeguate a tutti gli studenti iscritti all'ateneo.
La nostra associazione non fa distinzioni fra diverse le confessioni e crede che nessuna di esse, comprese le due maggiori, debba trovare spazio all'interno dell'ateneo cittadino.
Per
questo, non solo critichiamo apertamente
l'apertura
della sala di preghiera per studenti musulmani ma ci auguriamo anche
che l'Università di Parma, pubblica e laica, valuti la possibilità
di affermare con forza il principio di laicità e di riconvertire
quindi i luoghi oggi affidati alle confessioni religiose in aule per
la didattica, per lo studio o per la ricerca.
Circolo UAAR di
Parma
Unione Atei e Agnostici Razionalisti