Onorevole Ministro Stefania Giannini,
la ringrazio per la sua cartolina con gli auguri di Pasqua, ricevuta ieri via mail.
Devo dirLe sinceramente che, per diversi motivi, non ho gradito i suoi auguri.
Detesto le cartoline inviate via mail, soprattutto quelle a cui non posso rispondere:
per chi le invia mi sembra il mezzo più veloce per fingere di pensare a
qualcuno senza nemmeno fare lo sforzo di scrivergli direttamente; è un
piccolo esempio di arroganza del potere.
Disprezzo la banalità contenuta nella frase da Lei scelta: “Per una Pasqua di pace”:
per favore quelle cose le lasci scrivere ai parenti, Lei è il Ministro
dell’Istruzione e ci aspettiamo qualche pensiero un po’ più complesso
sulla realtà.
Disapprovo l’abuso del termine “pace” inserito a sproposito: la prego non finga di non sapere che il nostro paese è uno dei principali esportatori di armi al mondo (anche verso l’Arabia Saudita e il Qatar, paesi che molti credono possano armare gruppi fondamentalisti).
Deploro l’ipocrisia buonista che trabocca dall’abbinamento fra il testo e l’immagine:
avete deciso voi di comandare un’operazione di guerra in Libia dove i
cieli non saranno azzurri, l’erba non sarà verde e l’unica cosa che
assomiglierà vagamente alle uova saranno gli ordigni esplosivi.
Non mi piace che lei abbia fatto riferimento alla “pace” in un messaggio di auguri al personale scolastico: la scuola, che voi avete la spudoratezza di chiamare “buona”,
si basa invece su presupposti di competizione, di conflitto, di potere,
di ostilità, di prepotenza: tutti elementi che non facilitano di certo
un clima pacifico.
Onorevole Ministro, proprio perché faccio
parte di una BUONA trupPA SQUAttrinata, le auguro che le uova,
contenenti la sorpresa dei quattro referendum contro la vostra “cattiva”
scuola, Le possano creare un’allergia alla retorica delle promesse ed
un’intolleranza alla demagogia delle frottole tanto da irrobustire la
sua cagionevole Costituzione.
Salute e saluti
Mauro Presini, maestro elementare