Per il terzo anno consecutivo la comunità ebraica romana non
parteciperà al corteo organizzato dall’Associazione nazionale partigiani
il 25 aprile per l’anniversario, quest’anno il 72esimo, della
Liberazione. La motivazione è sempre la stessa, ribadita ieri dalla
presidente della comunità Ruth Dereghello: «La scelta dell’Anpi di Roma
di cancellare la storia e far sfilare gli eredi del gran Muftì di
Gerusalemme che si alleò con Hitler». I palestinesi.
Nelle scorse settimane c’erano stati tentativi di ricomporre la frattura
che risale al 2013, quando non fu fatto intervenire dal palco di porta
San Paolo il rappresentante dell’associazione amici di Israele; l’anno
successivo finì a spintoni dopo che alcuni rappresentanti della comunità
che sfilavano dietro le insegne della brigata ebraica (che ha
partecipato alla guerra di Liberazione inquadrata nel ’45 nell’esercito
britannico) tentarono di cacciare dal corteo un gruppo di palestinesi
con le loro bandiere.
Il dialogo non ha portato però a nulla, come ha spiegato ieri il
presidente dell’Anpi di Roma Fabrizio De Sanctis: «Non abbiamo ricevuto
risposta al nostro invito. E non ci ha fatto sapere niente neanche il
Pd». Poco dopo anche il commissario del Pd romano Matteo Orfini ha fatto
sapere che il partito non aderirà al corteo: «Purtroppo è diventato un
elemento di divisione».
La divisione tra il Pd e l’Anpi ha anche un’altra ragione: la scelta
congressuale dell’Associazione partigiani di schierarsi per il no al
referendum sulla riforma costituzionale. Scelta che il Pd ha attaccato
in ogni modo, immaginando anche l’esclusione dell’Anpi dalle feste
dell’Unità della scorsa estate. Poi si rimediò, per la disponibilità del
presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia di partecipare a un
confronto con Matteo Renzi proprio alla festa del partito di Bologna.
Chiamato in causa ieri, Smuraglia si è detto «dispiaciuto» per la
decisione della comunità ebraica romana. «Abbiamo fatto il possibile per
far partecipare tutti al corteo di Roma, anche volendo non possiamo
selezionare chi far intervenire e chi no – ha aggiunto. La comunità
ebraica solleva una diatriba che rovina l’immagine del 25 aprile, non
può lamentarsi se vengono anche rappresentanti dei palestinesi. L’unica
raccomandazione che facciamo a tutti e che non si venga con bandiere che
non siano quelle dei partigiani».
La comunità ebraica romana ha deciso di riunirsi il 25 aprile in via
Balbo, un tempo sede della brigata ebraica, con l’intenzione di
«celebrare il 25 aprile senza faziosità e senza ambiguità». Secondo la
presidente Dereghello «l’Anpi non rappresenta più i veri partigiani». La
sindaca Virginia Raggi ha fatto sapere che interverrà a entrambe le
manifestazioni. Il corteo romano dell’Anpi quest’anno avrà un percorso
diverso, non partirà più dal Colosseo ma dalla zona periferica della
Montagnola, dove il 10 settembre 1943 caddero 53 tra militari e civili
nel tentativo di impedire l’ingresso a Roma alle truppe naziste.