"Il debito inizierà a scendere perché la nostra politica di bilancio è virtuosa ha dichiarato il ministro Padoan alla presentazione del rapporto Ocse sull'Italia. Un'affermazione decisamente coraggiosa da parte dell'inossidabile ministro, soprattutto se teniamo conto dei numeri prodotti da quando occupa il dicastero dell'Economia: durante i governi Renzi e Gentiloni, infatti, il debito è aumentato di oltre 176 miliardi, mentre sono scesi al minimo storico gli investimenti pubblici.
Cosa ci sia di virtuoso in questo percorso resta materia oscura, ma, di fronte al fondamentalismo dell'Unione Europea, che ha di nuovo segnalato il rischio di tenuta dei conti pubblici, imponendo di fatto una manovra aggiuntiva al governo che uscirà dalle urne di primavera, anche Padoan cerca di ricavarsi la sua piccola parte nel copione della farsa neoliberale.
Già, perché in questo balletto di cifre sul deficit strutturale -dovremmo garantirne la riduzione del 0,6%, la flessibile Ue ci ha concesso lo 0,3% e i soliti furbetti italiani propongono lo 0,1%- ciò che in realtà continuano a non tornare sono i conti sociali, ovvero le conseguenze concrete nelle vite delle persone di una democrazia appaltata agli algoritmi monetari.
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