"Parlare di difesa legittima sempre significa imboccare una strada pericolosa". Giancarlo Caselli non nasconde i suoi timori per il disegno di legge sulla Legittima Difesa depositato al Senato, sostenuto con forza dal vice premier leghista Matteo Salvini. L'ex procuratore capo di Palermo, in un'intervista al Corriere della Sera, difende la normativa attuale.
"La legittimità della difesa non può presumersi sempre. In uno Stato civile deve essere valutata caso per caso, in base al principio della proporzionalità con l'offesa. Le norme vigenti mi sembrano sufficienti. La corsa alle armi e al loro uso sconsiderato possono alla lunga causare effetti perversi, una specie di corto circuito".
Caselli difende l'Anm all'indomani dello scontro con Matteo Salvini, che ha parlato di "invasione di campo" del sindacato delle toghe nell'attività legislativa.
"L'esperienza professionale e concreta dei magistrati sui vari temi della giustizia (compresa la legittima difesa) può fornire a tutti elementi di conoscenza utili e assai preziosi. A tutti, anche al legislatore. Non si tratta di invasione di campo, ma di contributo alla riflessione su un tema spinoso. Perché respingerlo a prescindere? Sarebbe come dire che tutti possono parlare di giustizia meno gli esperti del settore. Che invece hanno il diritto-dovere di intervenire. Tanto più in un Paese come il nostro dove tutti parlano di vaccini senza saperne niente o di legionella attribuendone l'origine alla legione straniera"
Questo muro contro muro preoccupa Giancarlo Caselli, per una tendenza che vede affermarsi.
"Mi preoccupa la tendenza a imboccare una strada di ostilità crescente verso i poteri indipendenti: la magistratura, l'informazione, certe Authority super partes. Un problema per la qualità della democrazia"