Straordinaria perché urgente, straordinaria
perché parla
soprattutto di democrazia, straordinaria
perché contesta comportamenti
antidemocratici che non hanno precedenti nella
storia
repubblicana.
I fatti:
I fatti:
- dopo una consultazione straordinaria delle iscritte e degli iscritti, la CGIL presenta una proposta di legge CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO e tre quesiti referendari a sostegno (art. 18, voucher, responsabilità solidale negli appalti).
- Sulla Carta e sui quesiti referendari la
CGIL raccoglie 4,5
milioni di firme.
- La Corte Costituzionale accoglie 2
referendum ed il Governo fissa
la data del referendum per il 28 maggio
2017, mentre alla Camera dei
Deputati in Commissione Lavoro viene messa
in discussione la proposta
di legge.
- Il 21 aprile il Parlamento converte in
legge un decreto del
Governo che abroga le leggi sottoposte a
referendum popolare. Il
Presidente del Consiglio motiva la decisione
con la necessità di non
dividere il Paese.
- Di conseguenza decadono i referendum, che
- ricordiamolo sempre -
sono l’unica forma di democrazia diretta,
prevista dalla Costituzione
per far valere l’opinione dei cittadini
sulle leggi del nostro
Paese.
- Il 27 maggio, il giorno prima della data originariamente fissata per il referendum, alla Camera, in Commissione Bilancio si reintroducono i voucher.
Ho riepilogato i fatti perché rendono
evidente che il Governo e
il Parlamento non hanno abrogato i voucher ma i
referendum, ovvero il
diritto dei cittadini di esprimersi.
Per sottolineare che mai era avvenuta una
violazione così palese
dell’art. 75 della Costituzione. Che un
Parlamento ed un Governo che
in 35 giorni votano una legge e poi il suo
contrario, minano la loro
credibilità ed autorevolezza e la stessa fiducia
nelle
Istituzioni.
Non hanno avuto il coraggio di
confrontarsi a viso aperto sul
merito dei quesiti, ma ci hanno solo impedito
con l'inganno di votare
ai referendum.
Bisogna impedire che questo diventi un precedente da imitare in futuro per impedire referendum non graditi.
Bisogna impedire che questo diventi un precedente da imitare in futuro per impedire referendum non graditi.
La CGIL nella sua storia si è sempre
battuta per difendere la
democrazia e le sue regole, perché in quella
difesa, c’è la difesa
della libertà nel lavoro, la cittadinanza del
lavoro.
Per questo Ti chiediamo di continuare a
diffondere l'appello
intitolato “Schiaffo alla Democrazia” nei
banchetti o sul sito www.schiaffoallademocrazia.it e
di partecipare
alla manifestazione nazionale del 17 giugno. Qui
trovi informazioni e
materiali http://www.cgil.it/17giugno/
Schiaffo alla democrazia è il primo punto
della nostra
manifestazione, ma non manchiamo nel
sottolineare che grave è anche il
merito del provvedimento.
Ancora una volta si decide una forma di
lavoro precario (poco
importa che cambi il nome) senza definire per
quali finalità, con
l’evidente effetto dumping rispetto ad altre
forme
contrattuali.
Non è vero che sia un contratto di lavoro
perché non prevede
nessun diritto.
Ovviamente si potevano regolare le
prestazioni occasionali per le
famiglie, noi stessi abbiamo presentato una
proposta nella Carta dei
Diritti (articoli 80, 81); definendo quali sono
le prestazioni
occasionali.
Si è voluto invece estendere un lavoro
occasionale mai definito
alle aziende (fino a 5 dipendenti vuol dire la
stragrande maggioranza)
e alla pubblica amministrazione.
Inutile poi sottolineare che la sbandierata promessa di un confronto con le parti sociali per definire la materia si è trasformata in colloqui individuali per avere un’opinione sugli emendamenti presentati in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati.
Ovviamente la nostra iniziativa non
si ferma e
solleveremo l’illegittimità di queste
decisioni presso la Corte
Costituzionale.
Respingiamo questo “Schiaffo alla
Democrazia”, rilanciamo le
ragioni del lavoro, incontriamoci il 17 giugno
in Piazza San Giovanni
a Roma.
Con i più affettuosi saluti.
Con i più affettuosi saluti.
Susanna Camusso
Segretario Generale CGIL
www.schiaffoallademocrazia.it
www.cgil.it/17giugno/