Legge elettorale, questa sconosciuta: sparita dai radar della politica; data per dispersa in attesa del congresso del Pd; sovraccaricata di ben 29 proposte (appena diventate 30), tutte lì ad aspettare che le nubi si diradino. Nel frattempo, anzi proprio per questo e nel tentativo di smuovere le acque, ricordare al parlamento i suoi doveri e impedire il varo di riforme che vadano nella direzione contraria al risultato del referendum del 4 dicembre, il Comitato contro l’Italicum e il Comitato per il no nel referendum costituzionale non se ne stanno con le mani in mano.
Prosegue, infatti, la raccolta delle firme a sostegno della petizione «Restituire la sovranità agli elettori», promossa dai due Comitati «per dare più forza alla nostra posizione sulla legge elettorale fondata su due punti: il voto dei cittadini deve avere lo stesso valore, senza distorsioni dei premi di maggioranza; deputati e senatori debbono essere eletti dai cittadini, non nominati dai capi partito», quindi no ai capilista bloccati e alle candidature multiple.
La raccolta delle firme – ora a quota 25.000 – continuerà fino al 25 aprile. La consegna delle firme avverrà immediatamente dopo, nella convinzione (speranza?) che «dopo il 30 del mese si riaprirà la discussione sulla legge elettorale» (si parla della prima settimana di maggio per l’inizio dell’esame in Aula). La petizione sarà presentata ai presidenti delle Camere (ai quali è già stata inviata una lettera con richiesta di incontro), alle Commissioni competenti, ai gruppi parlamentari. Inoltre, sulla legge elettorale verrà organizzato un seminario per un confronto con i partiti che si sono pronunciati per il No nel referendum costituzionale, al fine di favorire una convergenza sui punti essenziali che si ritiene debbano ispirare la nuova legge elettorale e porre rimedio anche ai problemi sul voto estero. Proseguirà anche il monitoraggio dei lavori parlamentari, con l’obiettivo di costruire un Osservatorio su ciò che accade (o non accade) nel Palazzo.
Ma l’attività dei due Comitati prosegue anche in altre direzioni. Dopo la prossima assemblea nazionale, daranno vita ad una nuova associazione, che unificherà le due attuali sigle: una nuova casa per i «cittadini che vogliono partecipare alle scelte politiche e sociali del nostro Paese in piena autonomia». L’agenda è fitta: l’impegno a fianco del sindacato e l’opera di vigilanza, dopo il decreto del governo sui voucher che punta ad evitare i referendum; «il sostegno al mondo della scuola, che soffre le conseguenze di una legge sbagliata; una proposta di modifica dell’articolo 81 della Costituzione; l’impegno a fare del 25 aprile un’occasione per valorizzare la Costituzione e il risultato del referendum del 4 dicembre che ne ha impedito lo scempio; l’impegno a favorire le iniziative sul 2 giugno che sottolineino l’esigenza di un mondo di pace; le iniziative per valorizzare la Costituzione in particolare rivolte ai giovani, protagonisti del referendum del 4 dicembre»; l’adesione alla giornata europea del 7 aprile per una sanità pubblica.
Si può firmare la petizione partecipando alle iniziative dei comitati locali oppure su https://www.change.org/p/restituire-la-sovranità-agli-elettori. Info su www.referendumcostituzionale.info e facebook @referendumiovotono.