Lo scrive in una nota Tomaso Montanari, presidente di Libertà e Giustizia. “Il progetto è evidente: riportare le lancette dell’orologio politico a prima del 4 dicembre 2016.
Si torna a proporre l’abolizione di una Camera e una legge elettorale che assicuri la ‘governabilità’. Non la revisione di un singolo punto, come previsto dall’articolo 138, ma una riforma così estesa da far chiamare (con una bestemmia istituzionale e politica) “costituente” questa legislatura avviata attraverso una legge elettorale palesemente incostituzionale come il Rosatellum: un capolavoro”.
“Il revanscismo di Franceschini, e di un intero ceto politico ormai del tutto delegittimato, era largamente prevedibile – scrive ancora Montanari – se aggiungiamo l’intramontabile funzione delle riforme costituzionali come arma di distrazione di massa (utilissima a distogliere l’attenzione collettiva da povertà, disoccupazione, erosione dei diritti, corruzione politica) non si può escludere che un nuovo Nazareno nasca proprio su un nuovo accordo per l’ennesimo stravolgimento della Carta”.