I cittadini italiani da troppo tempo sono stati privati di un vero voto politico. E sono stati costretti a contarsi con sistemi elettorali incostituzionali e truffaldini. Quando possono esprimersi, parlano con chiarezza, sia andando al voto sia rifiutandolo.
Quindi nessuna meraviglia. Queste ultime votazioni amministrative hanno espresso una scontata affermazione del partito del non voto e l'altrettanto scontata catastrofica sconfitta di due partiti, quello con “vocazione maggioritaria” e quello con “vocazione totalitaria”. Del Pd e del M5s. Ovvero delle politiche fondate sulla demagogia e sulle velleità autoritarie. Ne siamo contenti. Si è fatta così chiarezza.
Renzi ha portato all’annientamento del centro sinistra. Se avesse un minimo di dignità (ma non ce l’ha) già alla fine degli scrutini si sarebbe dovuto dimettere, ma non solo dalla segreteria del Pd ma dalla vita politica, come - mentendo - ha promesso più e più volte. Ma purtroppo Renzi è “impostura continua”, ha prodotto una politica arrogante, cinica, ignorantissima, parolaia, demagogica, e soprattutto incapace. Senza un passato alle spalle e senza un futuro davanti. Dimissioni o no, Renzi potrebbe almeno risparmiarsi le sue battute («Poteva andare meglio», e il pensiero corre grato a Napoleone che dopo Waterloo si astenne da tale baggianata).
D’Alema e Veltroni, altri due portatori d’acqua alla destra e a Berlusconi, almeno ebbero quella decenza che Renzi non possiede di riconoscere il fallimento della loro politica e si dimisero dopo elezioni amministrative che «sarebbero potute andare meglio». D’altronde non si riesce proprio a capire perché il popolo di sinistra e di centro sinistra debba votare una simildestra e non l’originale.
Perché, se si vuole fare molto male, debba votare per la creatura di un bancarottiere toscano e non per una forza che fu organizzata proprio dallo stesso bancarottiere. Il voto di questi giorni significa soprattutto bocciatura della stagione dei “larghi inciuci” voluta fermamente da Napolitano, che ha visto l’Italia sprofondare in un pozzo dove etica pubblica, socialità, giustizia, scuola ecc. sono state fatte scomparire.
Si sa che Renzi è troppo infantilmente presuntuoso ed è troppo legato a interessi inconfessabili per farsi da parte spontaneamente, e la sua inesorabile fine sarà preceduta da strascichi dolorosi per il paese. Lui e i suoi sodali analfabeti del giglio magico si asserraglieranno come a Forte Apache. E così continueranno a lavorare h24, direbbe Maroni, per la destra italiana e per il partito della protesta anticasta.
Peggio per noi.