Mettere la fiducia per costringere a il parlamento
a votare la legge elettorale e’ un atto di eccezionale gravita’.
Anzitutto vuol dire che la maggioranza parlamentare tanto
decantata potrebbe non esserci e governo e maggioranza pensano
di risolvere le difficolta’ con un atto di imposizione come è il
voto di fiducia. Si sta riproponendo lo scenario autoritario
dell’approvazione dell’Italicum. Si ripropone in modo ancora più
negativo un atteggiamento di spregio verso il ruolo del
parlamento che anticipa quel che accadrà dopo le elezioni, se
questa legge elettorale andrà in porto:
Il futuro parlamento con questa legge non sarà
scelto dai cittadini ma nominato dai capi dei partiti. Non solo
non ci consentono di scegliere i paramentari ma neppure hanno
accettato di introdurre modifiche di buon senso come la
possibilità di esprimere due voti distinti tra liste del
proprozionale e candidati nel maggioritario, meglio se con due
distinte schede come hanno suggerito autorevoli
costituzionalisti,limitando così pesantemente la possibilità
degli elettori di scegliere. E’ una pessima scelta per la nostra
democrazia.
Se il governo Gentiloni si assumera’ questa responsabilita’
vorra’ dire che ha chinato la testa di fronte al diktat di
Matteo Renzi e del Pd e questo malgrado avesse piu’ volte
affermato che il governo non sarebbe entrato – tanto meno con
questa autentica imposizione – sulla legge elettorale. La parola
del governo e del Presidente del Consiglio non avranno più alcun
valore da qui in avanti, questo è un atto grave che avrà
ripercussioni pesanti. Tutte le dichiarazioni di garbo
istituzionale fin qui fatte suonano come autentiche prese in
giro delle elettrici e degli elettori.
Il Presidente della Repubblica farebbe bene a fermare questo
atteggiamento autoritario e a non firmare una legge elettorale
approvata con voto di fiducia a pochi mesi dalle elezioni e in
spregio ad un referendum che ha bocciato lo stravolgimento della
CostituzIone il 4 dicembre 2016.
Se la legge elettorale verra’ approvata con il voto di
fiducia si aprira’ una grave ferita nella qualita’ della nostra
democrazia. C’è da augurarsi fino all’ultimo che nell’unico voto
segreto che ci sarà la Camera decida di bocciarla. Chi promuove
questa scelta, chi la subisce, chi l’accetta si assume una grave
responsabilita’, i cui esiti possono essere nefasti per la
qualità della democrazia del nostro paese.
Chi è contrario lo dica con tutta la forza
possibile, noi lo faremo e invitiamo tutti i cittadini a
mobilitarsi per l’affermazione della legalità democratica,
utilizzando tutti gli spazi possibili a partire dal voto del
Senato, anche se la Camera dovesse soggiacere all’imposizione.
Per la salute della democrazia italiana questa
legge non deve essere approvata.
Coordinamento per la democrazia costituzionale