Comune di Sant’Elia
Fiumerapido, provincia di Frosinone, regione Lazio, Italia. L’azienda “Sogepi
srl” è una delle varie cliniche private convenzionata nella sanità Laziale. La
società opera come Residenze Sanitarie Assistenziali. I costi e i ricavi di
queste residenze sono facilmente calcolabili. I servizi che svolgono non
patiscono concorrenza.
La sofferenza sanitaria regionale Laziale, segnata dalle
clientele delle convenzioni. Il rapporto politica e affari della sanità, segnata
profondamente dalla corruzione, ha di molto contribuito alla salita del debito
pubblico. Quel sistema ha reticolato il territorio asservendo il popolo al
sistema di potere dominante. Le tariffe pagate alla sanità convenzionata, sono determinate
da scambio strutturale che ha attori i rappresentanti della politica e degli affari.
Nella convenzioni, l’imprenditore, ha lautamente previsto il costo della corruzione
e il ritardo strutturale dei pagamenti della pubblica amministrazione.
Oggi
quegli imprenditori, si lamentano dei ritardi. Gli ipocriti, abituati a
piangere e fottere, si lamentano del sistema che hanno creato. Le vittime di quel
sistema sono i contribuenti, lavoratori dipendenti e pensionati, il cui reddito
utilizzato come bancomat a copertura dei buchi della gestione irresponsabile della pubblica amministrazione. I tagli
operati alla sanità Laziale, non hanno prodotto rientro dal debito, unicamente
perché il sistema resta tuttora operante. La politica resta ancorata al sistema
che ha campioni del calibro degli Angelucci e Ciarrapico.
Un anno fa i dirigenti
della società “Sogepi srl” per aumentare i profitti, uscivano dall’associazione
sindacale di categoria. La giungla determinata dalle leggi sul lavoro, ideate
dal craxiano Sacconi, gli ha consentito di disdettare il contratto nazionale di
lavoro. Quelle leggi hanno consentito di applicare il contratto nazionale firmato
da sindacati fantasma, adottato dagli aderenti alla Associazione Italiana Ospedalità
Privata. Il contratto nazionale “Aiop”, ha per legge il valore legale
contrattuale, imposto a tutti i lavoratori che non hanno con le loro
rappresentanze trattato e firmato quegli accordi. I dirigenti della “Sogepi
srl”, in virtù delle leggi del governo del pregiudicato evasore e corruttore di
giudici, con i nuovi contratti di lavoro, riducono in modo sostanziale gli
stipendi dei lavoratori. L’operazione, atto di palese prepotenza, nega il
diritto di rappresentanza.
L’operazione illiberale, vede la sola opposizione dei
lavoratori. La protesta marginale dei sindacati ex confederali Cgil-Cisl-Uil, trova
convergenti l’intero sistema di potere. Il sindacato ex confederali Cgil-Cisl-Uil,
non sono la Fiom. L’operazione lasciata colpevolmente marcire da ipocriti atteggiamenti
di connivenza. La corte dei miracoli del sistema di potere, ipocritamente vede
palese convergenze su chi deve pagare la crisi. La rappresentanza politica-sindacale-affaristica,
scarica sulle famiglie dei lavoratori la corruzione della sanità laziale. Può
esserci un crimine peggiore?
Il dibattito dovrebbe vedere focalizzare domande
che meritano risposte. L’operazione non è sopportata dallo Stato costituzionale
di diritto. I sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil, che per costituzione,
dovrebbero rappresentare gli interessi dei lavoratori, cingischiano ipocritamente
in deroga ad obblighi costituzionali. Le risposte che i lavoratori attendono
sono di due ordini: a) Il sindacato ex confederale non ha le palle per
impugnare nelle sedi opportune la violazione sistemica di legge e costituzione;
b) l’operazione ha la condivisione del sindacato ex confederale. La disdetta
dei CCNL, prima di ogni cosa disdetta la rappresentanza, ex confederale, Cgil-Cisl-Uil.
Mediare democristianamente sulla mediazione è mistificazione da
azzeccagarbugli. I fatti plasticamente dicono che mentre i dirigenti la “Sogepi
srl” girano in Bmw, i lavoratori patiscono la fame. Denunziare l’ipocrita vile indifferenza, è dovere di ogni cittadino. L’indifferenza vile, non
è altro che connivenza alla violazione sistemica del patto costituzionale. Anche i
sorci sanno che la crisi italiana è determinata dalla iniqua distribuzione del
reddito. Chi contribuisce alla disuguaglianza sociale contribuisce ad aggravare
la crisi. L’operazione prepotente viola gli articoli 3, 36, 39 della
costituzione. Il ricorso giurisdizionale dovrebbe portarsi alle massime
rappresentanze istituzionali del paese. La cultura della consociativismo è dura
a morire.
Passato un anno senza risposte i
baldanzosi dirigenti della “Sogepi srl”, hanno acquisito sicumera.
Questi imprenditori del nulla, senza alcun avviso preventivo, non pagano gli
stipendi. Come motivazione al mancato pagamento, portano crediti insoluti della
pubblica amministrazione comunale. I dirigenti della “Sogepi srl” lasciano centoventi
lavoratori senza reddito. Le argomentazioni portate sui giornali dagli attori, vedono
esprimersi, rappresentanza sindacale, direzione della “Sogepi srl”, sindaco.
Nessuno porta all’attenzione della pubblica opinione la tremenda ingiustizia, di
come intende, la classe politica-imprenditoriale, dare soluzione alla crisi. Tentiamo
di ragionare con fatti concreti, raccontando la crisi dalla parte delle
vittime.
Il racconto dice che il soggetto che fatica, vittima del sistema,
offeso, emarginato, privato di reddito e di rappresentanza sociale e politica. La cronaca racconta che un lavoratore della
“Sogepi srl” privato dello stipendio, non avendo rendite su cui contare per
provvedere alle necessita quotidiane della famiglia, composta da moglie e bimba
di tre anni, al balletto delle notizie, sale le scale del comune. Al sindaco chiede
chiarimenti sui debiti insoluti della pubblica amministrazione rivendicati
dalla società, portati a giustificazione della mancata retribuzione, che
scarica sulla sua famiglia violenze e patimenti. Alle perplessità manifestate
dal giovane, il sindaco risponde di rivolgersi alla caritas. Sic! Lo squadrismo fascista bastonava a sangue gli oppositori,
costringeva a bere olio di ricino per aggiungere alla violenza l’umiliazione. Il
violento sistema di classe ha raffinato i comportamenti che restano prepotentemente
fascisti.
La “Sogepi srl”, con prepotenza scarica sui lavoratori, debiti
insoluti frutto del rapporto incestuoso che ha visto attori, impresa e rappresentanti
delle istituzioni. Gli affari, vevano come oggetto, lo spolpamento della sanità
italiana. Scaricare sui lavoratori responsabilità che hanno nome e cognome, è
atto penalmente rilevante. La violazione contrattuale riguarda
l’autorità giudiziaria e l’ispettore del lavoro. Il mancato pagamento degli
stipendi, se non giustificato da vere difficoltà di bilancio, sono
appropriazione indebita. Con la crisi il sistema di potere porta strategicamente
in avanti una operazione di ridistribuzione di potere e reddito, a svantaggio
di chi fatica. In discussione vi è il diritto di cittadinanza.
Nei prossimi
mesi vedremo che il sistema tenterà di legittimare l’anomalia italica concentrando
istituzionalmente il potere nelle mani di pochi uomini. Tenteranno di modificare
la carta costituzionale per imporci il regime di classe che ha sempre gestito
il potere italico contro lo Stato costituzionale di diritto. Il sistema dei due
terzi, in crisi, vede quaranta “saggi”, proporre modifiche costituzionali al
parlamento dei nominati. La modifica vuole la concentrazione del potere in
poche mani. Quella concentrazione punta alla esclusione istituzionale di ogni rivendicazione
di trasparenza da parte del popolo.
Le oligarchie vogliono il potere assoluto. Lavoratori,
disoccupati, intellettuali, devono esercitare una mobilitazione di massa nella difesa
dello Stato costituzionale di diritto. Dobbiamo pretendere l’applicazione concreta
della carta costituzionale, non la sua negazione! Dobbiamo uscire dalla subalternità pretendere,
rappresentanza sindacale, come quella politica, concretamente verificabile, con
regole che diano certezza del diritto.
Io Carmine Cocorocchio, nel rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, in onore dei martiri che l’hanno conquistata sacrificando la vita: Ora e sempre resistenza!