L'aula del Senato ha approvato con 218 sì, 58 no e 12 astensioni, in seconda lettura, il disegno di legge costituzionale sull'istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali. Per l'approvazione era necessaria la maggioranza dei 2/3 dell'Assemblea. Il quorum richiesto era 214, perciò il provvedimento è passato per appena quattro voti. Il testo torna ora alla Camera, che lo ha già approvato il 10 settembre scorso, per la seconda lettura. In caso di approvazione sarà legge.
QUAGLIARIELLO: SE AULA FALLISCE INTERVENGA GOVERNO. "Il Governo - aveva detto prima del voto il ministro per le Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello - ha detto da giugno che sulla legge elettorale era necessaria una 'safety net'. Il Governo deve stare in piedi perché serve al Paese e non perché manca una legge elettorale e per questo ha più volte ha esortato il Parlamento" a procedere con la modifica del 'Porcellum'. "Se anche questa volta si dovesse fallire - ha aggiunto - credo ci sia l'obbligo per il Governo, con tutte cautele, di intervenire nella materia e non far sì che sia la Corte costituzionale (il suo pronunciamento sulla costituzionalità del 'Porcellum' è atteso il 3 dicembre, ndr) a codificarci la legge elettorale. Sarebbe un'altra Caporetto della politica e del Parlamento e questo non lo possiamo sopportare".
M5S: COSTITUZIONE VIOLENTATA. "Pd e Pdl riescono a violentare l'articolo 138 della Costituzione, la valvola di sicurezza della nostra Carta". E' questo il commento della capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, Paola Taverna, dopo il voto in Aula. "Se a dicembre alla Camera lo stesso provvedimento sarà approvato con la maggioranza di 2/3 - spiega - non verrà obbligatoriamente indetto il referendum confermativo. In pratica non si chiederà il parere dei cittadini sull'istituzione di un comitato di soli 42 parlamentari che avrà mano libera di cambiare la Costituzione al posto dell'intero Parlamento, il quale si esprimerà solo sulla proposta finale".
LA PROTESTA DI SEL. In mano e sui banchi la Costituzione e i volumi dei lavori della Costituente durante le dichiarazioni di voto e la votazione sul disegno di legge costituzionale sull'istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali. Questa la scelta fatta dai senatori di Sel per protestare contro l'istituzione del Comitato dei 42.