La pretesa del Governo Renzi di “saltare” il dibattito ed il voto in Commissione e di portare il disegno di revisione costituzionale direttamente in aula comporta un inammissibile stravolgimento delle regole costituzionali. L’art. 72 della Costituzione esige che la procedura normale di esame ed approvazione diretta da parte delle Camere sia sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale.
La Costituzione impedisce che per i disegni di legge di revisione della costituzione possa essere “saltato” l’esame in Commissione. Questo perché è essenziale evitare che provvedimenti così gravidi di conseguenze per il popolo italiano possano essere deliberati senza sia assicurato un adeguato spazio di meditazione. Del resto l’art. 138 della Costituzione prevede una procedura aggravata, con doppia votazione ed intervallo di tre mesi, proprio per consentire che non si prendano decisioni avventate e far sì che l’opinione pubblica sia compiutamente informata e possa interloquire con il Parlamento.
Il Capo del Governo non può piegare il Parlamento ai suoi voleri al punto di calpestare le regole costituzionali che disciplinano l’iter di leggi di massima importanza per il popolo italiano, come sono tutte le leggi che modificano la Costituzione.
La Costituzione fissa le regole portanti della vita del popolo italiano come comunità politica. Queste regole sono state stabilite con il consenso generale e non possono essere modificate in virtù di un dictat imposto al Parlamento da una minoranza faziosa.
Vi invitiamo ad intensificare le manifestazioni di dissenso sul territorio e la raccolta delle firme sulla petizione
www.change.org/p/senato-della-repubblica-sbloccare-la-democrazia-per-far-ripartire-l-italia
Domenico Gallo Alfiero Grandi