Si sentono distintamente le esplosioni dei missili lanciati dagli aerei militari israeliani sulla Striscia di Gaza ma il cancello del valico di Rafah che separa l’Egitto da Gaza continua a rimanere chiuso per la delegazione di medici ed attivisti italiani intenzionata a raggiungere l’ospedale Al Awda di Jabalya per consegnare i fondi raccolti in Italia e per affiancare i medici palestinesi nella cura dei feriti”. Ai microfoni di Radio Città Aperta Mila Pernice riassume in diretta la situazione.
Tutti i passaggi formali sono stati espletati ma le autorità egiziane continuano a tenere chiuso il valico di Rafah mentre fuori al cancello si concentrano le delegazioni internazionali che chiedono di entrare. Per domani – tra l’altro – è atteso anche l’arrivo della Carovana Viva Palestina partita dalla Gran Bretagna due settimane e mezzo fa.
Stasera la delegazione italiana insieme a quella statunitense cominceranno un presidio anche notturno davanti al cancello del valico di Rafah. Domani si terrà una manifestazione delle delegazioni internazionali proprio davanti al cancello del valico di Rafah per tornare a chiedere di poter entrare e portare così a termine i progetti di solidarietà con i palestinesi di Gaza.
La delegazione italiana, costituita da medici di varie città e da attivisti del Forum Palestina, ha tenuto una conferenza stampa insieme alla delegazione statunitense e al Comitato Popolare della regione del Sinai per denunciare l’atteggiamento delle autorità egiziane che continuano a rendersi complici del blocco israeliano di Gaza impedendo l’accesso alla Striscia. Motivo questo – spiega Mila Pernice – che porterà alla contestazione della edizione 2009 della Fiera del Libro di Torino dedicata quest’anno proprio all’Egitto dopo lo scippo dello scorso anno che vide l’edizione dedicata a Israele in occasione dei sessanta anni della sua nascita (e della conseguente pulizia etnica contro i palestinesi).
E’ arrabbiato e frustrato al telefono Filippo Bianchetti, medico di Varese e membro della delegazione italiana: “Siamo davanti a un muro di gomma. Gli egiziani rimpallano ad altri le loro responsabilità e il cancello rimane chiuso. La nostra documentazione è perfettamente in regola ma i poliziotti egiziani non ci fanno passare”. Intanto ad Al Arish si accumulano gli aiuti umanitari per i palestinesi arrivati da tutto il mondo. Il tempo passa, i palestinesi restano chiusi nella gabbia di Gaza, giornalisti, medici, attivisti arrivati per dare una mano e rendere testimonianze non possono entrare…e gli aerei israeliani hanno bombardato Gaza per il secondo giorno di seguito: tre palestinesi uccisi e sei feriti è il bilancio della mattinata di oggi.
Da stasera presidio notturno al valico di Rafah ancora chiuso. Domani manifestazione di tutte le delegazioni internazionali